I benefici che ci apportano alcune piante in modo naturale sono enormi, senza utilizzare sostanze chimiche si possono risolvere od alleviare numerose patologi del corpo, una di queste è L’Aconito Napello, conosciuto anche come pianta officinale medica e terapeutica.
Oltre ad essere una graziosa ranuncolacea perenne alta circa un metro che da vita a capolini fioriferi di color viola blu, raccolti in una caratteristica spiga terminale.
Aconito o Napello: piante officinali mediche “velenosa”
L’Aconito possiede indubbie proprietà curative ma è anche una pianta velenosa ad esito letale se ingerita accidentalmente.
In realtà si tratta di una specie tossica, una delle più tossiche presenti nella zona delle Alpi ma se opportunamente utilizzata costituisce un ottimo farmaco e medicamento. Sin dall’antichità era conosciuta per le sue proprietà velenose e chiamata la Plinio “l’arsenico naturale”, mentre nel tardo 500 veniva usata efficacemente contro la puntura degli scorpioni.
Descrizione dell’Aconito o Napello
E’ una pianta perenne che nasce spontanea nella nostra penisola, alta un metro o poco più, presenta radice a fittone ramificata in tubercoli che presentano numerose radichette minori. il fusto dell’Aconito e di color verde ed in genere non presenta ramificazioni. le foglie sono verdi, più chiare nella pagina inferiore e presentano una struttura ramificata a palmetta.
I fiori sono ermafroditi e presentano un calice pentasepalo con 5 – 8 petali di color blu viola.. I semi sono piccoli e di consistenza rugosa e dura, la pianta viene coltivata come ornamentale ma cresce anche spontaneamente nei pascoli e nelle aree montane. La si raccoglie per utilizzarla dall’estate fine all’inizio dell’autunno.
Aconito o Napello: proprietà, composti chimici, utilizzi.
Le parti utilizzate dell’Aconito sono principalmente i tubercoli.
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Composti chimici
La pianta contiene Aconitina, mesaconitina, ipaconitina, neopellina, idaconitina. Mentre gli acidi contenuti sono: malico, aconito e acetico.
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Proprietà dell’Aconito
Tra le proprietà terapeutiche della pianta troviamo quelle analgesiche e sedative, antinevralgiche, ed antireumatiche, inoltre possiede spiccata capacità antidiarroica, usata per le proprietà bechiche in omeopatia. Va opportunamente dosata da persone esperte per evitare avvelenamento.
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Modalità d’uso dell’Aconito
Generalmente utilizzata sotto forma di estratto molle, tintura, sciroppo ed estratto fluido tintolato (tintura).
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Caratteristiche della velenosità
La piante viene ritenuta velenosa in quanto agisce sui centri nervosi paralizzandoli. I sintomi da avvelenamento da Aconito si manifestano con bruciore della lingua, vomito dolori addominali e diarrea. Altri sintomi caratteristici sono tachicardia, bradicardia, midriasi fino alla paralisi e alla morte. Gli unici antidoti di emergenza efficaci sono atropina e strofantina.
Anche le foglie presentano caratteristiche di velenosità ma ben inferiori rispetto ai fiori che possono risultare letali: attenzione ai bambini, molte piante, e non solo l’Aconito, sebbene abbiano proprietà terapeutiche e curative sono nocive se assunte in modo sbagliato o casuale, o per ingestione di parti di esse.
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