Addestrare un gatto non è un’impresa semplice, i gatti non sono come i cani, hanno un indole completamente differente ma, si affezionano moltissimo ai loro padroni e, in virtù dell’affetto e di qualche escamotage come piccoli premi, è possibile riuscire ad avere da un felino, una buona dose di attenzione, riuscendo ad insegnargli alcune cose. Vediamo come addestrare un gatto.
Come addestrare un gatto: 3 punti essenziali
Dovrete essere realisti riguardi alle vostre aspettative, molto dipenderà dall‘indole dell’animale e dalla vostra perseveranza, non andranno adottate metodi rigidi, ne tantomeno, urla e punizioni, ma solo tanto affetto, pazienza e qualche piccolo premio considerando che un felino tranquillo e felice, esente da stress quotidiani risponderà meglio all’addestramento.
Le tre regole fondamentali per addestrare un gatto sono:
- Chiarezza: siate chiari nello spiegare qual’è ‘obbiettivo ed il modo per raggiungerlo, i gatti sono molto intelligenti ma altrettanto furbi e testardi!
- Coerenza: Dimostrate coerenza tra ciò che gli dite e ciò che fate sia voi che tutti i membri della famiglia: poche regole ma chiare e precise.
- Concretezza: il gatto è un felino e come tale, può essere addestrato( pensate a leoni e tigri), ma non vi aspettate che il suo addestramento si equivalga a quello dei cani:a non è così!
Non volete che il vostro gatto passeggi sulle credenza o su altri punti dei mobili di casa? posizionate un nastro adesivo rivolto con la parte adesiva verso l’alto, il micio perderà l’abitudine di passeggiarvi in quanto non ama sentirsi appiccicare le zampine. Per tutte le altre forme di addestramento, mostrate coerenza e pazienza rispettando i ritmi dell’animale.
Considerate che i gatti sono dei felini molto abitudinari, amano mangiare ad orario, veder sostituita la lettiera in un certo momento della giornata e riservano il gioco e le coccole del padrone a determinate fasce orarie. La loro giornata è scandita dalle abitudini, modificare tali orari e comportamento significherà stressare il gatto che risponderà in modo meno attento ed efficace a qualsiasi addestramento. Iniziate quando il gatto è molto piccolo (3 mesi).
Date un nome al vostro gatto ed usate parole specifiche
Abituatelo ad un nome che per chiamarlo o bloccarlo in situazioni di pericolo e ad una parola specifica che stia a significare un divieto: un bel “no” andrà bene, ma vi ricordo di essere coerenti: quando cercate di insegnarli qualcosa, fatelo come se fosse un gioco, premiatelo con le coccole e dei gustosi bocconcini e fatelo sempre più o meno agli stessi orari. Parlategli per dissuaderlo dal non fare una cosa, accarezzatelo se vi darà retta.
Per addestrare il vostro gatto dovrete fargli capire che “ne vale la pena” ossia dovrà ricevere in cambio cibo, coccole o magari momenti di gioco con voi o con i suoi giochini preferiti. Attenzione ai gatti che tendono ad essere pigri e non collaborare sono felini tendenzialmente grassi che vanno stimolati ancora di più.
Per fargli fare percorsi mirati, magari per far muovere gatti pigri e sedentari, potrete adottare la scatola premio chiamata clicker, un contenitore che pigiato con la zampa mette un suono “click” è da al gatto la sua ricompensa.
Perseverate e vedrete che, da li a breve, il vostro micio diverrà un gattino ubbidiente che non farà danni in casa e sara consapevole dei divieti che gli si pongono e delle libertà che potrà prendersi.
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