- “Bacco (Bacchus) è una divinità della religione romana, il suo nome lo si deve all’appellativo greco Βάκχος (Bákkhos), con cui il dio greco Dioniso (Διόνυσος), veniva indicato nel momento della possessione estatica. Le due divinità non vanno però confuse, una è infatti una divinità romana (Bacco) l’altra è una divinità greca (Dioniso). Bacco è il Dio del vino, il suo culto arrivò nella penisola Italica nel II secolo avanti Cristo. Spesso raffigurato come un uomo col capo cinto di pampini con in mano ha una coppa di vino o di tirso“
- “Sileno è il dio degli alberi, figlio di Pan e di una ninfa. Dall’aspetto di un anziano corpulento, calvo e peloso, raffigurato di frequente con attributi animaleschi, possedeva il dono di una straordinaria saggezza e disprezzava i beni terreni aveva il dono della divinazione. Re Mida lo catturò per costringerlo a rivelargli il segreto dei suoi poteri che davano sconfinata saggezza e la capacità di prevedere il futuro”.
Durante i festeggiamenti si consumava molto vino e si friggevano delle frittelle di frumento. San Giuseppe, padre di Gesù, celebra la propria festa solo due giorni dopo, ossia il 19 di Marzo festa connessa anche al papà e alla sua festa annuale.
E’ così che nel convento si San Gregorio Armeno nasce la zeppola o bignè di SanGiuseppe, tradizionalmente consumate nel giorno della festa del santo e divenuto il dolce della festa del papà.
Alcune fonti attribuiscono la creazione del dolce alle monache del Della Croce di Lucca ed altri al convento di San patrizia, comunque sia la loro origine è legata al mondo ecclesiastico e alle festività sacre e pagane. La prima zeppola riconosciuta nel mondo cartaceo e quindi tramandata non verbalmente ma per scrittura risale al 1837 ad opera di un gastronomo napoletano e nobile Duca di Buonvicino.
Vi ricordo che il 19 marzo si celebra anche il preludio alla primavera (21 Marzo) e la fine dell’inverno, in relazione a ciò, sin dai tempi lontani, in molte località si usa accendere grossi falò purificatori di buon auspicio che accolgono la primavera sperando in buoni raccolti (riti di purificazione agraria). Durante i festeggiamenti si usa friggere molte frittelle (come un tempo) e brindare all’arrivo della bella stagione.
San Giuseppe padre di Gesù e patrono dei falegnami dal 1968 è stato decretato dal pontefice, giorno n cui si celebra la festa del papà. In quest’occasione i figli preparano dei regali per il papà e scrivono affettuose letterine di ringraziamento. Una bella usanza che continua ad essere presente in tutto il mondo per festeggiare il papà ed i papà di tutte le età.
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Vi ricordo che il 19 marzo si celebra anche il preludio alla primavera (21 Marzo) e la fine dell’inverno, in relazione a ciò, dai tempi lontani, in molte località si usa accendere grossi falò purificatori di buon auspicio, che accolgono la primavera augurandosi buoni raccolti (riti di purificazione agraria). Durante i festeggiamenti si usa friggere molte frittelle (come un tempo) e brindare all’ arrivo della bella stagione.
San Giuseppe padre di Gesù e patrono dei falegnami dal 1968 è stato decretato dal pontefice, giorno n cui si celebra la festa del papà. In quest’occasione i figli preparano dei regali per il papà e scrivono affettuose letterine di ringraziamento, mentre si consumano i Bignè di San Giuseppe o zeppole cotti al forno o fritti.