Non lontano da Roma, in provincia di Latina troviamo un luogo incantato, dove natura e colori hanno trovato il luogo ideale di incontro e fusione: il giardino di Ninfa Doganella!
Un monumento naturale che ha alle sue spalle una lunga storia. Si tratta di un giardino allestito all’inglese ed iniziato da Gelasio Caetani nel 1921.
Ninfa Doganella un giardino incantato
In provincia di Latina nel comune di Cisterna tra Norma e Sermoneta ai piedi di una catena collinare di natura rocciosa sopra la quale sorge il paese di Norma denominato un tempo Norba (antica Norba) troviamo il Parco NaturaleFondazione Roffredo Caetani di Ninfa Doganella.
Il nome “Doganella deriva dal fatto che un tempo quando l’Appia e la via Severiana furono chiuse, i commercianti erano costretti a percorrere la strada Pedimontana pagando un pedaggio o meglio, una dogana … da qui deriva il nome della località Doganella, nel quale si trova questo splendido parco ricco di specie mediterranee e di importazione.
La storia di Ninfa (Latina)
Ninfa era un tempo una cittadina medievale, all’interno vi erano costruite 7 chiese tra cui la più importante Santa Maria Maggiore in cui vi fu nominato un papa Alessandro II e Vittore IV. Le costruzioni del villaggio erano molteplici e, data la presenza di un corso d’acqua sorgivo e di un lago, vi trovarono insediamento anche diversi mulini (13/15).
Ninfa oggi
Attualmente Ninfa fornisce acqua potabile ai paesi circostanti tra cui Norma (rinomata per le scuole di deltaplano e parapendio ), al suo interno vi si trova una centrale idroelettrica per la produzione di energia. Le rovine degli edifici sono ben conservate ed alcuni risultano attualmente agibili. All’interno del parco si susseguono storia, architettura, bellezze naturali flora e fauna locale e non.
La storia di Ninfa
Tra il X e l’XI secolo i territori appartenevano allo stato Pontificio ma i dominatori del luogo furono i Conti Tuscolo, solo inseguito verso il XII secolo Papa Pasquale II ottenne nuovamente il controllo di Ninfa. In seguito Ninfa cittadina medioeveale, fu ceduta ai Frangipane. Ninfa passo dai Frangipane che la cedettero per i debiti, all’amministrazione di Giacomo Conti, poi agli Annibale ed infine ai Colonna (30 Aprile 1293).
La famiglia Colonna subì la scomunica da Bonifacio VIII, fu così che nel 1297 Pietro Caetani acquistò Ninfa per la cifra di 200 fiorini d’oro, in seguito verrà investito della nomina di feudatario della zona (1300).
Le più remote radici storiche di Ninfa sono quindi da ricercare nell’antico Hortus Concluss medioevale, ubicato presso la rocca. Documenti storici attestano che Cardinale Nicolò II Caetani incaricò l’architetto Capriani di Volterra, di operare un nuovo profilo architettonico del giardino e riportarlo a nuova vita: era il 1578.
Leila e la famiglia Caetani
La famiglia Caetani, ed in particolare le donne di tale casato, Margherite Chapin e sua figlia Leila, provvederono a rendere questo luogo un tempio di pace, tranquillità e splendore floreale, importando dai numerosi viaggi all’estero, molte specie botaniche che, in questo micro-sistema climatico, trovarono l’ambiente adatto per crescere.
All’interno del giardino di Ninfa si trovano molte varietà di rose rifiorenti, rose antiche, magnolie, azalee, aceri sia bianchi che rossi, tra questi vi è un esemplare che è tra i più vecchi in Europa, splendido, di un rosso intenso e dal fogliame leggero e palmato, circondato da una piccola radura verde e da altri esemplari.
Ninfa e le sue fioriture
E possible ammirare molte le tipologie di fioriture: Iris, camelie, rose, clematidi, e specie meno note dai colori intensi accoppiate con sapiente armonia, rivestono muri, prati, aiuole e talvolta si erigono su strutture arboree di altra natura, come alcune rose e una piccola pianta appartenente alla famiglia delle bromeliacee (tipo Ananas) che la gente del “parco” (guide ed operatori), chiamano “la sciarpetta” in quanto si abbarbica sui tronchi, ma non è una parassita, bensì si nutre di umidità pulviscolo e foglie secche.
Tra il 1615 ed il 1630 Francesco IV Caetani curò nei particolari la parte principale delle strutture architettoniche tutt’ora agibile un casale sviluppato orizzontalmente sul quale svetta lo stemma di famiglia, un armonico tralcio di vite, intrecciata intorno ad una vasca di pietra. Sul tetto dell’edificio è presente un leone, simbolo di Venezia città romantica ; sul fronte un’aquila, mentre sul lato destro troviamo una splendida fontana ed una torre.
La famiglia Caetani continuò le opere di ristrutturazione e tra il 1765 ed il 1771 Francesco Caetani V fece sistemare le due fontane perimetrali, probabilmente un tempo ornate da statue. Presenti corsi d’acqua, cascate e laghetti dall’acqua cristallina che vantano la presenza di alcune specie estinte, e piante lacustri le quali trovano, all’interno delle acque di Ninfa, il loro habitat ideale.
Norme per l’ingresso e la visita al parco di Ninfa
L’ingresso ai visitatori è consentito pochi giorni al mese, da Aprile a Novembre. Le aperture avvengono nel fine settimana (circa 1 al mese) e nei giorni di festa (25 Aprile e simili). L’orario è dalle 09:00 alle 12:00, e dalle 14:30/15:00 alle 18:00/ 18:30 (biglietteria).Il parco è dotato di parcheggio interno, toilette, bar, i cani possono venir introdotti solo al guinzaglio, anche se sul biglietto d’ingresso vi è scritto il contrario, mentre il biglietto d’ingresso ha un costo di 10 euro. La fila per accedere alla visita guidata al parco, è di circa un’ ora nei giorni di maggior afflusso, mentre i mesi idealmente più consoni per poter ammirare la bellezza del parco, in tutto il suo splendore, sono Aprile e Maggio. Sono previsti sconti per bambini e gruppi: Informazioni sul giardino e orari.
Leila Caetani
Gran parte degli splendidi accostamenti di cromie e specie botaniche sono dovuti proprio a Leila Cateani, ed ispirati oltre che dal suo amore per la natura e la botanica, dal suo talento artistico.
Leila sin da piccola, amava curare il giardino e dipingere. Da bambina le fu concesso di occuparsi di una sola area del giardino di Ninfa, quello a ridosso alle mura di cinta e li, la giovane artista, diede vita ad un giardino roccioso dalle fioriture variopinte.
In Età adulta Leila continuò ad occuparsi del giardino conferendogli delle connotazioni artistiche e variopinte. Morì nel 1977 e con lei si estinse la dinastia dei Caetani.
Donò il giardino di Ninfa ed il Castello Caetani di Sermoneta ad una associazione “Fondazione Roffredo Caetani” una Onlus che tutt’ora si prende cura di questa eredità storica e naturistica, permettendo ai visitatori di accedervi per brevi periodi solo nell’arco di alcuni mesi all’anno. Anche il Castello Caetani merita di essere visitato ed è non molto distante dal parco di Ninfa a Sermoneta
Origini Castello Caetani Sermoneta
Il castello è situato nel borgo di Sermoneta. La struttura è risalente al XIII secolo quando la Santa Sede affido ad una famiglia nobile, quella degli Annibaldi, le città di Bassiano, San Domato e Sermoneta. La famiglia Annibaldi costruì una rocca caratterizzata da una torre di 42 metri di altezza ” il Maschio”, e da una contro torre denominata Maschietto.La rocca insieme alla Chiesa di San Pietro in Corte, rappresentava il fulcro della vita cittadina del tempo. La piazza d’Armi dove si trova la chiesa, ospita anche una grande cisterna che venne adibita alla raccolta dell’acqua piovana necessaria per la scarsità d’acqua dovuta alla posizione geografica piuttosto elevata.
L’oasi del WWF a Ninfa
Come sostenere il parco di Ninfa
Il parco può essere sostenuto versando il 5 x mille all’associazione Onlus Fondazione Roffredo Caetani attraverso la denuncia dei redditi.
Codice Fiscale 800123990596
Informazioni sulla struttura orari ed altro [qui].
Il parco di Ninfa dista 72 km da Roma (1,18h), ed è raggiungibile in automobile con il treno ed altri mezzi.
Tutte le immagini sono di Notizie in Vetrina, tranne la foto biografica Leila Caetani.
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