Come ristrutturare un fienile o una baracca: primi passi da compiere
Per prima cosa occorre sbrigare le pratiche burocratiche e chiedere i permessi di legge. Ottenuti i permessi necessari che modificano la destinazione d’uso dell’alloggio e ne consentono gli allacci alla rete idrica, elettrica e fognaria, si potrà iniziare le operazioni di ristrutturazione. Se l’edificio è provvisto di pareti rivestite in pietra è buona norma operarne una ristrutturazione lasciando a vista le pietre e recuperando le pareti con mattoni a vista, che esteticamente, hanno un effetto gradevole.
Stesso discorso per quel che concerne i tetti con tegole tradizionali, coppi, o ardesia (frequenti al nord ed in Svizzera). Per prima cosa andranno messi a fuoco gli elementi caratteristici, che è bene mantenere, e in relazione ad essi, scegliere i rivestimenti e le rifiniture intonate e tutti i materiali da utilizzare nella ristrutturazione del fienile.
Ristrutturare un piccolo fienile o una legnaia: funzionalità
La funzionalità di ambienti ridotti come metratura di un piccolo fienile o una legnaia da ristrutturare, andrà studiata nel dettaglio, cercando di sfruttare al meglio la superficie, che spesso è ridotta a pochi metri (20 mq o poco più), seguendo un concetto base di funzionalità delle strutture e dell’arredamento.
Talvolta si ha la fortuna di avere grandezze maggiori, specie se il fienile apparteneva ad una grande fattoria e non ad una semplice casa di campagna. Molto spesso, pur avendo una superficie calpestabile ridotta, si può aver a che fare con altezze notevole intorno ai 5 metri ed oltre, che consentono di realizzare una zona soppalcata che permette di annettere ulteriore superficie abitativa alla struttura. Nel soppalco è preferibile inserire la zona notte, lasciando la zona sottostante da adibire a zona giorno, inserendo un piccolo soggiorno, il bagno e l’angolo cottura.
Se amate le soluzioni tradizionali e classiche, lasciatevi ispirare dall’ambiente circostante e dallo stile originario della struttura, e per rendere il tutto comodamente confortevole e romantico, considerate di inserirvi un camino, una stufa in ghisa o in maiolica. Se invece amate le strutture moderne e minimaliste, potrete anche vertere l’architettura e l’arredamento verso questo genere, esattamente come è stato fatto in una piccola depandance su due livelli dall’architetto Noémie Meney in Francia, che ha realizzato una piccola guest house indipendente, di 16 metri quadrati, fornendola di tutti i comfort.
Anche i tipici tabià, reperibili sulle Alpi italiane o nella zona montana Svizzera sono molto confortevoli, spesso realizzati su due piani consentono di creare vari spazi abitativi, inclusi i classici balconi rustici in legno.
Mobili e funzionalità in strutture recuperate
Si tratta comunque di strutture recuperate che spesso hanno pochi metri quadri da sfruttare. E’ dunque d’obbligo considerare la fruibilità e la funzionalità degli spazi. Nella scelta dei mobili è bene puntare, oltre che sull’estetica, anche sulla funzionalità e convertibilità degli stessi: divano letto, poltrone apribili, tavoli richiudibili a consolle o bandelle, sedie pieghevoli etc permetteranno di avere tutto a portata di mano, riducendo sensibilmente gli ingombri. Abbiamo visto che non basta capire Come ristrutturare un fienile o una baracca ma occorre anche tener conto di come arredare la zona recuperata, renderla fruibile e inserirla nel contesto paesaggistico in maniera naturale senza creare insulti al paesaggio.
A tal proposito alcune idee green possono venirci in aiuto, tra queste quella di rendere il tetto un giardino verde grazie alle tecniche di verde estensivo, e creare giardini verticali alle pareti con pellet e altri materiali naturali, che si fondano con il paesaggio in maniera armonica.
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