IRAP
E’ definitivo, IRAP dal prossimo anno 2015 diventerà più leggera, L’Imposta Regionale sulle attività produttive in vigore dal prossimo anno strappa un applauso a Confindustria che festeggia il successo ottenuto. Con le nuove normative l’IRAP e quindi il costo del lavoro, sarà deducibile per intero, un taglio del carico fiscale che si aggira sui 6,5 miliardi di euro.
IRAP più leggera
La manovra va a coinvolgere tutte le grandi aziende che possiedono dei dipendenti e taglia fuori, ovviamente, le piccole imprese e ditte che non usufruiscono di mano d’opera e non possiedono dipendenti ma si reggono solo sul proprio lavoro (individuale, o familiare). In territorio italiano le aziende attualmente costituite con dipendenti interni sono circa il 70 %, una maggioranza quindi che potrà usufruire dei nuovi sgravi IRAP.
Il disegno di legge (legge sulla Stabilità) ha nel cassetto un’altra interessante proposta quella che prevede un miliardo di euro circa, per azzerare o ridurre i contributi che riguardano le nuove assunzioni effettuate con il nuovo contratto a tutela crescente che è stato recentemente introdotto nel Jobs act.
Aumentano invece le tassazioni e l’IVA sui giochi (slot machine), ed altre tasse come accise benzina, imposte dirette ed IVA (su molte attività e servizi), nel caso in cui si dovesse fronteggiare un pericolo nel far “QUADRARE I CONTI” previsto dalla legge di Stabilità. Intanto gli italiani sono stati invitati ad andare a pagare la prima rata della TASI che risulta più corposa, in molti Comuni, rispetto alla precedente IMU.
IRAP OGGI2014: incostituzionalità delle leggi retroattive
Per quel che riguarda l’oggi ossia il 2014, c’è ben poco da festeggiare ecco che spunta un legge retroattiva, poco importa se come al solito viene violato lo Statuto dei contribuenti.
L’IRAP nel 2014 aveva subito un taglio fiscale del 10%, grazie all’aliquota che aveva subito una riduzione dal 3,9 al 3,4, e della quale il primo acconto con aliquota 3,75 risulta già versato dai contribuenti, ora, in barba alla legge, la retroattività prevede il ripristino al 3,9 per tutto l’anno in corso 2014.
Il testo della legge di Stabilità non è ancora definitivo quindi ci si augura un dietrofront almeno per quel che concerne il 2014 per 2015 confidiamo nella “saggezza dei nostri governanti”, data l’attuale situazione economica dell’Italia: aziende che chiudono comportano perdita di posti di lavoro e capitali che non circolano. Un cambio di rotta importante per il paese che di anno in anno ha subito vari taglie e modifiche.
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