Ritorno alla semplicità: Capistrello

Capistrello
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Capistrello

Ogni volta che posso, scappo via dalla città, mi dirigo verso i monti abruzzesi dove, nelle vicinanze di Avezzano, in un piccolo paese, mi attende, ai confini dello stesso, una casa in pietra collocata su due pieni ed acquistata dai miei, per desiderio di mia madre, almeno 25 anni fa. I monti circondano il piccolo centro abitato di Capistrello, dove si trova l’abitazione, facente parte della parte storica del paese. Un fiume scorre a valle e, nel tempo, tra la macchia verde, il Comune ha realizzato una strada in pietra che conduce al fiume e ad un importante e storico acquedotto, denominato i “Cunicoli di Claudio” che un tempo, tra cunicoli e tunnel, arrivava alla piana di Avezzano.

Ritorno alla semplicità: Capistrello

Il tempo sembra essersi fermato. Poche le case abitate e la gente del luogo, stupisce per disponibilità, l’accoglienza ed i sorrisi. Persone semplici che vivono di condivisione e appartenenza, abituati alle difficoltà della natura montana, lo scarso lavoro e la fatica, vivono come possono si accontentano di ciò che possiedono e sono un tutt’uno con la natura: i loro monti ed il loro fiume, fanno parte della quotidianità, è facile imbattersi in volpi, cerbiatti, cinghiali e altre specie animali.

Si riposano nei fine settimana, alzandosi all’alba per cacciare o pescare e non disdegnano mai il vicino, 4 chiacchere 2 trote o un fagiano in regalo, ed una mano gratuita e spontanea nel ristrutturare questa piccola magica casetta montana.

Inutile dirlo, un ritorno alla semplicità un’energia positiva e dirompente aleggia in quei luoghi, ben diversa da quella cittadina in cui, la natura è stata soppressa quasi totalmente e l’essere umano, perdendo di personalità.

Infatti l’uomo, nelle grandi città ha perso la semplicità di elargire sorrisi e saluti, aiuti e condivisione. Un piccolo mondo, quello di questo paese, in cui le case vuote si alternano alle nuove costruzioni, dove i giovani sono educati, alzano la voce per abitudine, ed il linguaggio dialettale allegro colorito, non è sempre chiaro.

Si alternano moderne tecnologie a vecchie usanze, termo-camini e maxi schermo convivono con fuochi scoppiettanti in giardino dove vedi cuocere piloni di cibo per gli innumerevoli cani che possiedono, o semplicemente, per spennare fagiani, cacciagione, o per lessare casse di verdura, senza sporcar casa, una verdura che sicuramente ti verrà in parte regalata.

L’Abruzzo la semplicità e le bellezze

Sapori, odori e sensazioni del passato, gente sconosciuta ti saluta con compiacenza. I fratelli sono uniti, i vicini sono “fratelli” e la montagna, con il freddo invernale e le sue difficoltà, li lega in un piccolo grande mondo di buoni e sani sentimenti.

Nelle vicinanze tanti i luoghi di interesse naturistico e storico da vedere, gli altipiani, i monti ed i boschi, luoghi come Alba Fucens o magari la Rocca Calascio. Non da meno il museo dei costumi d’epoca abruzzesi, insomma,  un mondo da scoprire!

Boschi vicino al paese “Altipiani dell’Arenga”- Veduta da casa “Capistrello”

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