Attenzione a WhatsApp usato per il 40 % dei divorzi un complice indesiderato che rischia di inchiodare il traditore o la traditrice nelle cause intentate di divorzio. Conversazioni compromettenti non cancellate, è quanto emerge dall’associano per matrimonialisti i dati sono elevati e se fino a qualche tempo fa dei messaggi su cellulare potevano essere scoperti con facilità ora entra in gioco anche l’applicazione più usata per “messaggiare” gratuitamente o, come di recente pagando pochissimo. In fase di separazione quindi, quando entrano in gioco avvocati e giudici ecco che ben il 40% dei coniugi porta come prova dell’avvenuto tradimento e dell’infedeltà coniugale WhatsApp! Partner più attenti e sospettosi o semplicemente si tratta di strumenti di comunicazione più a rischio? Distrazione o approcci più facili che lasciano però prove tangibili in circolazione? I dati però sembrano parlare chiaro.
Attenzione a WhatsApp: complice del 40% dei divorzi… dato di fatto
Quel che è certo che i modi di comunicare e parlarsi per amici ed amanti, sono diventati molti dalla telefonata, al messaggio telefonico le varie chat presenti on-line incluse le piattaforme video come Skype, utili ma anche facili da controllare e scoprire ll malcapitato fedigrafo.
Ecco come il presidente dell’AMI ha commentato questi dati:
“Almost half the Italian adulterers being divorced are now found out thanks to careless use of WhatsApp, the smartphone app for instant messaging, a leading lawyer has claimed.
Forty per cent of divorce cases that cite adultery hinge on WhatsApp messages swapped by unfaithful spouses and their lovers being used as evidence, said Gian Ettore Gassani, the president of the Italian Association of Matrimonial Lawyers.”