Genova-(Sestri)
La piccola comunità del paesino Genovese di Sestri inorridisce di fronte all’esplosione di quella che è la manifestazione del disagio giovanile del nostro tempo. Non si può neanche parlare di bullismo, in una situazione che ha dell’incredibile in tutta la sua freddezza e spietatezza. Una giovane ragazza di appena 12 anni ha un diverbio verbale di lieve entità, una sciocchezza, con una conoscente di 16 anni. Una cosa che è accaduta ad ognuno di noi a quell’età, una piccolezza. Quello che è seguito a questo episodio così comune tra ragazzi invece non ha niente di umano ne di normale.
Per tutelare la privacy della dodicenne vittima del brutale pestaggio, (minorenne), useremo lo pseudonimo di Valentina. Velentina dopo il litigio con la sua compagna torna a casa, e continua la sua vita normalmente. Il giorno successivo viene contattata e invitata ai giardinetti di Villa Rossi dalla ragazza più grande per chiarire l’accaduto. Non sa che l’aspetta una spietata imboscata, un regolamento di conti ed un pestaggio brutale. La 16enne che avrebbe “subito” (a suo avviso) le offese di Valentina, ha infatti ingaggiato un’altra ragazza 17enne, esterna all’accaduto, con la nomina di essere una “bulla”, per fargliela pagare. Appena raggiunge i giardinetti la piccola Valentina si accorge di essere in trappola. L’aspettano una pubblica umiliazione di fronte ai ragazzi del paese, ma soprattutto tante, tantissime botte.
La bulla le è subito addosso, la prende per i capelli, la insulta e le dice di scusarsi. Non le da il tempo, inizia a colpirla con pugni e calci al viso, al corpo, le morde le mani.
«Quella continuava a picchiarmi e io non riuscivo a reagire. Continuavo a chiederle scusa. Ma non c’è stato nulla da fare. A un certo punto ho pensato: adesso mi ammazza».
Riferisce la bambina piangendo. Il pestaggio è durato oltre 8 minuti, un tempo interminabile, e per tutto il tempo Valentina non ha alzato un dito per difendersi, si è limitata a scusarsi, a cercare di difendersi debolmente dai colpi. Il peggio è che tutta l’aggressione è stata filmata. E’ accaduto tutto sotto gli occhi di tanti ragazzi, amici e conoscenti, che non hanno alzato un dito per difendere la piccola, diventando complici di questa atrocità.
La ragazza racconta: «Sentivo ridere. C’erano diversi ragazzi tutto intorno: pensavo che qualcuno sarebbe intervenuto. Purtroppo non è andata così. Per un tempo che mi è sembrato infinito mi sono trovata in balia di una furia. Completamente indifesa, sola. Sentivo solo dolore. Ero confusa, terrorizzata. Non sapevo proprio che cosa fare per uscire da quella situazione».
Violenza gratuita tra minori: il video
Immagini che non ci si aspetterebbero mai dal mondo dei teenager, e che consigliamo di evitare di guardare ad un pubblico sensibile. Dal video vediamo Valentina che mentre piange e chiede scusa si preoccupa di sistemarsi una ciocca di capelli, l’umiliazione è più dolorosa delle percosse, cerca di salvare quello che può della propria autostima che gli sta venendo sottratta con furia da persone che conosce. Finalmente dopo gli 8 lunghissimi minuti un 17enne si fa avanti, pensa che basti così, si mette in mezzo. Valentina corre via, viene rincorsa e dileggiata ancora. Un passante prende le sue difese, lei scappa a casa tra le braccia della madre.
L’epilogo e le denunce
Viene portata al pronto soccorso, le vengono diagnosticati diversi traumi al viso,lividi, percosse e morsi. Di fronte a questo referto si sono mobilitate le forze dell’ ordine, che hanno sequestrato tutto il materiale video alle due esecutrici più grandi, nella speranza di identificare gli altri ignavi presenti che si sono lavati le mani. Il registro degli indagati è ancora aperto. Col tempo le ferite fisiche di Valentina guariranno, ma di sicuro porterà quelle dello spirito per tutta la vita. Tutto questo a causa di un litigio poco importante.
Il disaggio giovanile emerge in tutta la sua crudezza da un evento che si prepone come simbolo identificatore di tutta una serie di eventi analoghi che accadono ogni giorno, ma che non vengono messi in luce dalla stampa. Sono tantissimi i casi di violenza giovanile che non vengono nemmeno raccontati per vergogna o altro. Dovremmo tutti essere più vicini al mondo dei ragazzi, in modo da educarli, o da capire se sono in qualche modo vittime di un mondo spietato, dove c’è solo una sottile differenza tra ragazzi e criminali. Prestate attenzione, insieme si può cercare di rettificare un modo di vivere delle generazioni future che sta degenerando sempre di più.
Insieme si può restituire la candidezza e l’innocenza al mondo dei ragazzi e dei bambini, un bene spesso sottovalutato e che si fa sempre più raro.
Written by Mirco Angelosante