Cari amici di Notizie in Vetrina, si è sentito parlare negli ultimi giorni di un chirurgo che ha dichiarato che nel nell’ospedale Santa Caterina Novella avvenivano operazioni con l’ausilio della luce degli smartphone. Questo perchè gli impianti di illuminazione dello stabile non erano più efficienti da molto tempo. Questa dichiarazione ha causato un grosso scompiglio nell’opinione pubblica, ed i reparti addetti alle verifiche non hanno tardato a recarsi sul posto per eseguire gli accertamenti del caso.
Smentita polemica sulle operazioni a luce di smartphone
Il responso è stato, che nell’ospedale pugliese mancano si alcune lampade scialitiche rotte, ma che la legge in materia non è stata violata. Tale legge afferma che il quoziente luminoso deve essere compreso tra i 10mila e i 100mila lux, arco di luce che include quella erogata nelle sale operatorie del Santa Caterina Novella.
I Nas dei Carabinieri hanno quindi affermato che quella del chirurgo deve essere stata una provocazione, e che non ci si trova in una fattispecie in cui si viola una legge, nonostante alcune delle luci scialitiche siano rotte da periodi di tempo lunghi e sostituite con alcune luci mobili di emergenza.
Morale della storia del Santa Caterina Novella
La morale della storia è stata che il Santa Maria Novella non stava violando la legge, e che non metteva in pericolo la vita dei pazienti. Tuttavia l’intervento del chirurgo che aveva esposto il problema del dover operare con la luce ausiliaria degli smartphone per carenza di illuminazione, si è rivelato provvidenziale.
In questa maniera il problema delle scialitiche rotte e non funzionanti sarà presto ovviato, e sarà anche posta più attenzione sul controllo dell’ uso degli smartphone da parte dei chirurghi, che spesso li portano con se nelle sale operatorie, distraendosi e ponendo a rischio la vita dei pazienti che si affidano loro.
Written by Mirco Angelosante