Fobie: che parola impegnativa, in effetti tutti ci sentiamo “normali” ma in realtà celiamo ansie e fobie di ogni genere, chi più chi meno mentre molte persone hanno delle vere e proprie fissazioni come ad esempio quella di lavarsi spessissimo le mani etc. Ma le fobie, quelle vere e proprie coinvolgono alcune persone in maniera conciliabile con la vita normale altre volte assumono una rilevanza patologica. Va detto che le donne tendono ad essere più soggette ad alcune forme di fobia come ad esempio quelle che riguardano alcuni animali, ma sarà vero? O si tratta solo di un baluardo, una rappresentazione teatrale sociale in cui l’uomo”non deve avere paura“? Detto ciò vediamo insieme quali sono le 10 fobie più comuni che interessano sia le donne che, se pur in maniera minore, gli uomini.
10 fobie più comuni: elenco
- Agorafobia
- Claustrofobia
- Aerofobia
- Sociofobia
- Acrofobia
Queste prime 5 fobie riguardano gli spazi ossia la paura di dimensioni, altezze o contatti sociali, mentre le seconde 5 fobie riguardano animali, malattie e morte, tempo.
- Aracnofobia
- Carcinofobia ed ipocondria
- Brontofobia
- Necrofobia
- Emetofobia
Le 10 fobie più comuni nel dettaglio
Agorafobia è sostanzialmente la paura degli spazi ampi e più precisamente degli spazi aperti, il soggetto si sente vulnerabile. Generalmente questa fobia colpisce di più le donne.
Claustrofobia, ben nota è al contrario della precedente fobia una paura degli spazi chiusi, colpisce ambedue i sessi e causa malore e mancanza d’aria. LA popolazione interessata da questa patologia rientra nell’ordine del 2 – 5 % circa.
Aerofobia, anch’essa comune in ambo i sessi è caratterizzata dall’ansia dovuta alla paura di volare.
Acrofobia allo stesso modo riguarda non la paura di volare ma le altezze, generalmente associata a vertigini colpisce ambedue i sessi: uomini e donne.
Sociofobia, si tratta di una paura persistente in cui il soggetto teme i contatti sociali e il giudizio altrui. Fobia comune tra gli adolescenti può colpire anche gli adulti interessando circa il 4 % della popolazione tra i 16 ed i 55 anni.
Aracnofobia, indica la pura dei ragni ma molti soggetti temono e sviluppano fobie anche verso altri animali come i serpenti “Ofidiofobia“, ma anche i ratti “Musofobia“, gli insetti e così via. Diciamo che la paura di uno o più animali in maniera fobica o quasi, interessa un gran numero di persone di ogni età, anche se, anche in questo caso le donne detengono il primato.
Carcinofobia ed Ipocondria, la prima si identifica con una fobia rispetto ad una malattia specifica, ossia il cancro, mentre la seconda da un quadro più generale in cui la persona che ne soffre ha paura fobica di tutte le malattie e teme di averle tutte o di svilupparne alcune.
Brontofobia, anch’essa molto comune, interessa in prevalenza bambini e donne. Si tratta della paura manifesta di condizioni climatiche avverse ed in particolar modo della paura dei temporali e dei tuoni. Per quel che concerne i bambini è determinante un ruolo genitoriale volto alla rassicurazione rispetto ai fenomeni atmosferici e mai alla demonizzazione degli stessi, un temporale ha mille aspetti visivamente piacevoli e non costituisce solo “il pericolo”, come d’altro canto molte altre cose terrene. Alcune persone arrivano a modificare i loro comportamenti nella vita in relazione al tempo: evitano di andare a lavoro quando c’è la previsione di un temporale o di stare da sole.
Necrofobia è tra le tante fobie una delle più naturali sempre se vissuta in maniera normale e non estremamente fobica. Si tratta della paura di morire e della morte in genere, in alcune persone la vista di un defunto può causare crisi di panico vere e proprie.
Emetofobia, una manifestazione clinica che colpisce prevalentemente i bambini ed alcune donne, si tratta della paura di vomitare e del vomito. Quando quest’ansia è molto sviluppata può condizionare le abitudini alimentari e di vita. interessa una percentuale abbastanza consistente della popolazione, circa il 6 %. Solo nei casi più estremi può essere considerata una vera fobia.
Tutte le 10 fobie citate, ed altre ancora se manifeste a livello medio basso possono rientrare nella norma ma quando raggiungono valori non compatibili con il normale svolgimento della vita o delle attività quotidiane richiedono senza dubbio, l’intervento dello specialista.
Written by Mara Mencarelli
Credit foto: fobie.psicoterapia.it -wondir.it - robertokarra.it
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