Eracle ormai usciva dall’adolescenza, e continuava a mietere successi ed imprese eroiche per ogni dove. Tra i vari miti e leggende di Eracle troviamo anche quello del Leone di Nemea.
Egli aveva preso anche moglie e aveva avuto diversi figli. La dea Era lo continuava a vedere come il frutto del tradimento di Zeus, ed il suo odio continuava a crescere a dismisura.
Il mito di Eracle, prima fatica, il leone di Nemea
Un giorno, colta dai mali sentimenti che provava verso il giovane, gli fece calare un panno intriso di sangue sugli occhi. Quando il panno lo raggiunse, Eracle fu colto da un’ improvvisa follia, e in un rapsodico atto, colpì a morte i suoi figli e la moglie. Inoltre uccise anche due dei suoi amati nipoti, figli del fratello Ificle. Soltanto Iolao riuscì a sfuggire alla morte.
Quando si riebbe, il giovane Eracle rimase impiegato davanti al suo crudele operato, e rifuggì il cibi e la luce del sole per molti giorni, in preda al rimorso. Tuttavia Zeus era pronto a dare una possibilità al figlio prediletto, e gli disse attraverso la pizia di Delfi, che avrebbe potuto riscattarsi compiendo dodici fatiche che gli avrebbe imposto Euristeo, il re che gli aveva involontariamente usurpato il trono, e che quindi Eracle odiava. L’eroe acconsentì e si mise in viaggio verso le porte della città dove si sarebbe messo a servizio del sovrano.
Ercole contro il leone di Nemea
Una volta giunto a Tirinto, Ercole si sottomise ad Euristeo, ma il re, spaventato dalla possibilità di essere degradato dal suo regno, scelse una missione impossibile da assegnare all’eroe. Infatti egli gli impose di uccidere il leggendario leone di Nemea, una creatura posta a castigo degli esseri umani per un mancato sacrificio agli dei .
Il leone aveva fatto genocidio di tutti gli uomini nei paraggi, e come se non bastasse era dotato di una pelliccia invulnerabile al metallo, alla pietra e al legno. Ercole accettò il compito, ed armato di alcune lance e della sua fidata mazza, si recò in quelle lande per stanare la tremenda bestia. Giunto al villaggio conobbe Leorco, l’unico abitante superstite, che aveva avuto la famiglia sterminata dalla belva. egli lo ospitò di buon grado, e gli diede dei consigli per fronteggiare la fiera selvaggia.
Giunto il mattino Ercole si avvicendò alla tana del Leone di Nemea, e vedendolo abbeveratoio presso un fiume, gli scagliò contro le sue lance letali. Purtroppo queste si infrangere sulla corazza invincibile del leone. Tuttavia la belva fuggì verso la propria caverna. Ercole la inseguì, e pose un enorme macigno di fronte all’ingresso. La fiera gli si pose dinnanzi, ma Eracle la colpì con un vigorosissimo colpo di clava sul muso, mandandola in pezzi.
Il leone di Nemea rimase illeso, tuttavia stordito. A quel punto l’eroe gli saltò addosso a mani nude, e gli cinse il collo con forza. Il leone gli strappò la falange di un dito nella lotta, ma Eracle alla fine ebbe la meglio e lo soffocò. Quando il giovane si presentò alla corte di Euristeo con la pelle della belva, egli ne fuggì spaventato, e gli impose di lasciare i suoi trofei al di fuori delle porte della città. Eracle conciò la pelle invincibile del leone, e ne fece un mantello per se stesso, mentre della testa ne fece un elmo. La prima fatica era compiuta.
Written By Mirco Angelosante
Ti potrebbe interessare
Il mito di Eracle parte 1
Genesi ed di Eracle Vivevano un tempo a Tebe, un tal Anfitrione e la sua bella moglie Alcmena. Alcmena era talmente bella da attirare gli sguardi rapiti di Zeus, padre degli dei. Tra i vizi di Zeus, vi era quello delle belle donne, e così non passò molto…
👉8 fatica di Eracle le cavalle di Diomede
👉 9 fatica di Eracle la cintura di Ippolita
👉 10 fatica di Eracle i buoi di Gerione
👉 11 fatica di Eracle e le tre mele d’oro
👉 12 fatica di Eracle Cerbero guardiano degli inferi il cane a 3 teste