Job e tecnologia l’Italia entra in crisi: mancano le figure specializzate in grado di occupare i posti che le aziende mettono a disposizione.
Il report di Empirica attesta che nel prossimo 2020 le posizioni lavorative con competenze tecnologico informatiche saranno circa 176.000.
Il dato emergente è quello italiano, in crisi, rispetto ad altre situazioni europee.
Job e tecnologia Italia in crisi mancano figure specializzate
Le potenziali assunzioni sono molte, e l’attuale percentuale attesta uno sbilancio notevole tra le offerte di lavoro e la loro copertura, in quanto il tasso di posti non coperti rimane elevato e si presagisce un aumento notevole degli attuali valori.
Lavoro non occupato: cosa attesta ciò?
Attesta che le infrastrutture formative, incluse quelle scolastiche non sono in grado di formare da punto di vista tecnologico le nuove leve. Nel 2014 durante l’evento skills for jobs i rappresentanti del governo italiano insieme ai rappresentanti europei hanno esposte le modalità per incrementare le competenze tecnologiche in ambito didattico. L’evento si è svolto in collaborazione con rappresentanti Cisco, Facebook, Oracle, Google.
La formazione scolastica è carente
Da questi incontri è emerso che purtroppo lo sviluppo di tecnologie e talenti industriali non ha incontrato il giusto supporto, le assunzioni sono rimaste aperte “job tecnologico” per carenza di personale specializzato. Le figure professionali vacanti e le posizioni aperte sono oltre 20.000 in Italia e si ipotizza un aumento di questi valori anche in ambito europeo.
L’Italia si annovera come una delle nazioni meno provviste di personale specializzato in ambito tecnologico. Tanto per fare un esempio per il 2016 sembra che le posizioni aperte passeranno da 20.000 ad oltre 84.000. Solo per il settore hig tech nel 2014 i posti liberi erano circa 15.000 e per l’anno successivo si andrà incontro ad un valore crescente di 19.000. Tali dati secondo Empirica aumenteranno in maniera esponenziale nel 2020. Il caso italiano lascia sbalorditi ma comunque tali carenze professionali riguardano l’intera Europa se pur in maniera nettamente minore.
Il divario tra offerte di lavoro e specializzandi tecnologici sembra crescere ogni anno di circa il 3%. Da questi dati nasce la necessità di implementare le strutture scolastiche che, attualmente, vedono al loro attivo 6 postazioni informatiche dotate di Pc ogni 100 allievi contro la media europea che si attesta su ben 16. Non migliore la situazione riguardo alle scuole italiane e alla connettività ad una rete a banda larga e tecnologie di alto livello, anche in questo caso la media europea si attesta su valori nettamente superiori rispetto all’Italia toccando il 37 % contro il nostro misero 6%. Un’Italia davvero poco tecnologica con un buco nel settore che non riesce a colmare le esigenze delle imprese.
Written by Mara Mencarelli: blogger, freelance, web content editor