Tanto si parla dell’essere pazienti o di avere pazienza, con chi? ma con tutti e con le situazioni che si generano nella vita lungo il nostro cammino. Si deve essere pazienti con i bambini piccoli, effettivamente ne ho cresciuti tre e devo dire che ce n’è voluta di dolce ed estenuante pazienza, essere pazienti con i capo ufficio perché? Perché spesso conviene anche a quando ci verrebbe voglia di urlargli in faccia di andare a quel paese, ricordo che in paio di situazioni, l’ho fatto e non me ne sono pentita, anzi… ho provato grande liberazione e per fortuna di li ha un mese avevo un nuovo lavoro, ma che dire non funzione sempre così …
Avere pazienza: quando e come
Bisogna avere pazienza con le persone anziane, con coloro che sono invadenti, con chi ti prende in giro, con chi ti mente spudoratamente sapendo di farlo, pazienza con amici e nemici e anche con se stessi, perché alle volte è proprio con il nostro umore, le nostre insoddisfazioni ed i nostri desideri, che dobbiamo avere pazienza.
Non so stabilire una regola ne un limite, ognuno di noi ha il suo, fortemente personale e spesso dettato dalle esigenze contingenti, quel che è certo è che alcune situazioni ed alcune persone, meritano una gran pazienza, mentre altre, oggettivamente, credo proprio di no.
Avere pazienza: quando e come? Vediamolo!
Alle volte la pazienza deve esserci, per forza di cose, per rispetto e buona educazione, ma fondamentalmente ritengo che quando si giunga alla limite del rispetto di se stessi, educazione o no forse sarebbe il caso di perderla questa benedetta pazienza.
Mi sento dire che ne ho, in certe situazioni, fin troppa … ed altre volte che non ne ho per nulla…mah! sarà così?
Credo che, come sempre, dipenda dalle situazioni, e che come dice un proverbio indiano bisognerebbe camminare nei mocassini altrui per comprendere realmente quella persona e tutti i comportamenti del caso.
Ognuno è libero, in fondo, di avere la pazienza che vuole, ma non per tutti e tutto ma solo per chi magari lo merita.
Un bel respiro allora e contiamo fino a dieci, distogliamo la nostra attenzione e dirigiamola verso qualsiasi altra cose, sempre se la situazione e la persona lo merita, ricominciamo da dove eravamo rimasti prima di arrivare sull’orlo dell’esplosione.
In fondo spesso basta un pensiero positivo ed un bel sorriso.