Brand Diffusion Management: regole di base

Con l’espressione inglese project management, detto anche gestione di progetto/i, si intende l’insieme di attività volte alla realizzazione degli scopi/obiettivi di un progetto. Un progetto è uno sforzo delimitato nel tempo (con una data di partenza e una di termine o completamento)  scopo, quello diretto a creare dei prodotti o  servizi con risultati specifici che comportano dei benefici o del valore aggiunto tra il committente e il cliente.

Secondo il PMBOK, il project management è l’applicazione di conoscenze, attitudini, tecniche e strumenti applicate alle attività di un progetto al fine di conseguirne gli obiettivi.

La collocazione in un arco temporale finito distinguono il progetto dai processi operativi di un’azienda ossia le consuete attività considerate di  routine che sono invece permanenti o semi-permanenti e sono diretti a produrre in modo ripetitivo lo stesso prodotto o servizio.

Proprio in base alla diversa natura di queste attività è richiesto uno sviluppo di filosofie, attitudini e approcci diversi per la loro gestione. Come blogger e come persona curiosa mi piace approfondire sempre i campi di conoscenza specie nei settori in cui opero.

Il marketing è fortemente connesso alla mia attività di blogger e in virtù di ciò, dopo studi e letture e attività pratiche credo di poter riassumerò un concetto di base “BRAND DIFFUSION MANAGEMENT” strutturato, articolato e influenzato da un certo numero di fattori che ne determinano insindacabilmente la riuscita o l’ottimizzazione di esso.

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Brand diffusion management: regole di base

Iniziamo con il dire che, la regola di base in ogni forma di comunicazione, verbale, scritta o visiva, è l’ascolto. L’ascolto realizzato con attenzione porta ad una conoscenza e ad una valutazione soggettiva, regola numero uno è, prestare attenzione, a ciò che viene detto,  ma soprattutto a ciò che non viene detto. Fondamentalmente tutti i “mercati”, di qualunque ramo essi siano, sono retti  da un colloquio diretto implicito o non, tra chi fornisce dati e chi li raccoglie. Una conversazione altro non è che una interazione tra le due parti.

Se si mira alla riuscita completa di un BRAND, la prima cosa da fare è monitorare in modo stabile e professionale il proprio brand attraverso la diffusione on-line e la raccolta di informazioni e dati ottenuta tramite diversi strumenti e piattaforme on-line.

La reputazione di un brand, di un blog, di un forum, o di qualsiasi azienda può essere costruita con pazienza nel tempo grazie all’utilizzo esclusivo e relativa offerta,  di prodotti di qualità destinati alla vasta cerchi di consumatori.

Il coinvolgimento e la partecipazione attiva di consumatori  e dei supporti tecnici di base utilizzati nella diffusione del brand sia nella opere di progettazione che nelle strategie di marketing e diffusione sono fondamentali, nonché lo sviluppo di pensieri progetti e combinazioni di una o più intuizioni. L’intuizione può rendere un progetto unico e vincente, più intuizioni nello specifico possono giocare un ruolo di base nella realizzare strutture marketing operative determinate e valide. Dalle grandi intuizioni sono nati i più grandi progetti. Per l’ottimizzazione di un brand l’obbiettivo di base sarà quello di influenzare la comunicazione on-line determinando una scelta d’acquisto volta ad un prodotto specifico o più prodotti.

La diffusione del brand avviene tramite i social network, i forum, i blog, gli aggregatori e fondamentalmente tramite gli influencer coinvolti.

Per influencer intendo tutti quegli individui o strutture che coinvolti attivamente e positivamente alla campagna di un brand ottimizzeranno la loro collaborazione alla campagna influenzando positivamente le opinioni  relative al brand e la relativa diffusione.

Vediamo nel dettaglio quali sono gli influencer:

  • I giornalisti
  • I blogger
  • Gli esperti del settore specifico inerente il brand
  • Esperti di marketing
  • Sperimentatori di marketing
  • Persone normali coinvolte nel brand in diversi modi (social network, promozioni, sondaggi, regalini ecc).

Concludendo possiamo dire con certezza che la sfida principale del project management è quella di raggiungere gli obiettivi del progetto restando all’interno del perimetro costituito dai classici vincoli determinati dal contesto del committente:

costo, il tempo e lo scopo fortemente connesso al concetto di qualità. 

L’ottimizzazione e  l’allocazione delle risorse con una sapiente  integrazione degli  input necessari al raggiungimento degli obiettivi definiti.

Queste sfide, infine, devono essere portate avanti risolvendo i problemi e mitigando i rischi che ciascun progetto corre, dettato da regole di mercato e dall’economia contingente.

 

 Cito una frase storica di Murphy

 

« se ci sono due o più modi di fare una cosa,
e uno di questi modi può condurre ad una catastrofe,
allora qualcuno la farà in quel modo. »

 

Nel Marketing è sempre meglio puntare all’unica soluzione possibile valida e comprovata dando spazio alle intuizioni e alle innovazioni ma rispettando le regole di base “storicamente” determinanti.

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