Anche tra le Compositacee, la natura ci regala degli ottimi alleati naturali pronti a difendere la nostra salute. La Carlina Aculis o semplicemente Carlina, nome che deriva da Carlo Magno che la utilizzo in periodo di pestilenza ha ottime proprietà antibiotiche. La pianta è caratterizzata da un fusto molto corto il quale può raggiungere massimo 50 centimetri ma in genere è molto più corto. la radice è un grosso fittone carnoso, mentre le foglie sono composte e disposte in una rosetta basale, sono pennatifide con lobi terminali in aculei rigidi e pungenti. I fiori sono riuniti in un capolino avente squame periferiche spinose quelle poste all’esterno e più strette di colore chiaro quelle interne, quest’ultime prive di spine. I fiori sono al centro del capolino (simile ad un piccolo girasole) circondati da ligule. Il capolino si apre con il tempo asciutto e secco, e si richiude in presenza di umidità.
Questa pianta si trova nelle zone montane, e nei campi e si raccoglie in autunno.
Carlina aculis: proprietà e costituenti
Le parti più utilizzate della Carlina sono i fittoni, ossia le radici.
I composti chimici contenuti al suo interno sono: inulina, essenza, ossido di carlina che in realtà è un antibiotico naturale molto forte, potassio, calcio e magnesio.
Le proprietà d i questa pianta sono molteplici: antibiotica, carminativa, diaforetica e stomachica.
Utilizzazione: generalmente viene utilizzata come decotto, tintura, estratto fluido (resa 1,5%), e polvere.
Si tratta di una pianta protetta anche se spesso non rispettata in quanto ritenuta, erroneamente, di poca utilità.
Può essere consumata cruda, in quanto il centro di tale “fiore”, opportunamente pulito, presenza una polpa soda dal sapore di cardo. Dosi eccessive di tale pinta hanno azione emetica, mentre l’acqua distillata ottenuta da essa veniva un tempo usata perché ritenuta fortemente afrodisiaca.
Utilizzata sovente, nelle composizioni di fiori secchi data la sua elevata capacità di mantenersi inalterata nell’aspetto per lungo tempo.
Carlina o Carlina aculis “piante medicamentose”: proprietà
Le proprietà di questa pianta sono molteplici: antibiotica, carminativa, diaforetica e stomachica.
Utilizzazione: generalmente viene utilizzata come decotto, tintura, estratto fluido (resa 1,5%), e polvere.
Si tratta di una pianta protetta anche se spesso non rispettata in quanto ritenuta, erroneamente, di poca utilità.
Può essere consumata cruda, in quanto il centro di tale “fiore”, opportunamente pulito, presenza una polpa soda dal sapore di cardo. Dosi eccessive di tale pinta hanno azione emetica, mentre l’acqua distillata ottenuta da essa veniva un tempo usata perché ritenuta fortemente afrodisiaca.
Utilizzata sovente, nelle composizioni di fiori secchi data la sua elevata capacità di mantenersi inalterata nell’aspetto per lungo tempo.