Elevatissimo il numero di furti che avviene nei supermercati in crescita negli ultimi anni ha raggiunge cifre preoccupanti. Un fenomeno presente in tutto il mondo notevolmente in crescita in Italia, che risulta avere uno dei picchi più alti rispetto alla media globale. Responsabili dei furti clienti e personale interno (disonesto). Si valuta che in Italia vadano persi circa 3,5 miliardi l’anno, per via dei furti. I dati Istat sui poveri sono chiari! Furti in aumento parallelamente all’aumento della povertà che riguarda il nostro paese. Ma perché avvengono i furti e quali sono le categorie più a rischio in tal senso? scopriamolo insieme!
Furti nei supermercati: povertà in aumento
Tra i tanti esercizi commerciali sembra proprio che le strutture più colpite sono i supermercati, i negozi, le grandi catene di distribuzione, inclusi i locali, nonostante le moderne tecnologie che consentono di sorvegliare ampie aree all’interno delle attività commerciali.
Tra i settori più colpiti troviamo gli articoli firmati, accessori, vestiti, gioielli e bigiotteria, i prodotti tecnologici quali Mp3, videogiochi, consolle, altro settore molto colpito è quello dei cosmetici, comprendente trucchi, profumi, creme. Il 30% circa dei furti, verte tristemente sul settore alimentare, questo deve farci riflettere, in quanto chi ruba cibo, lo fa per mangiare e nutrirsi, il cibo a differenza degli altri prodotti è un genere di prima necessità.
In altre parole, l’aumento dei furti registrato negli ultimi anni nelle case e negli esercizi commerciali è ovviamente condizionato, oltre che da mal costume, da necessità e povertà crescente.
Una povertà crescente che attualmente oltre a risentire della crisi economica degli ultimi anni è stata investita dalla crisi determinata dalla pandemia globale che ha impoverito non solo L’Italia ma tutti i paesi.
Ma chi sono gli autori dei furti? contrariamente a quel che si pensa la fascia di età è molto mista, vi confluiscono giovani di tutte le età ma anche persone di mezza età e persino anziani provati dall’indigenza a cui lo stato li ha reclusi con pensioni sempre meno in grado di tenere il passo con l’inflazione.