Il ruolo delle agenzie di stampa e comunicazione nella poilitica del paese ha sempre avuto un ruolo preponderante.
Nel corso degli anni, i giornali subiscono una trasformazione da organi di informazione ad organi di opinione, spesso ad uso delle classi politiche e sociali.
Le agenzie di stampa hanno, da sempre, il compito di offrire al giornalista la fonte primaria “il fatto” coadiuvato da notizie video e foto.
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La Stefani, fu la prima agenzia di comunicazione italiana, fondata nel 1853 ad opera di Guglielmo Stefani a Torino, in seguito si estenderà a Firenze e a Roma nel 1871.
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Nel 1920, la Stefani, approderà nelle mani della destra tramite un uomo fidato di Mussolini, il quale, vedeva nell’agenzia uno strumento efficace per il controllo e la diffusione filtrata delle informazioni.
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Nel 1945 nasce “L’ANSA“, un’importantissima cooperativa di giornali quali il “Popolo”, (democristiano), “L’Unità”, (comunista), e “L’Avanti” (socialista). Negli anni a seguire vedremo la nascita crescente di numerose agenzie di stampa molte degli ultimi 20-30: qui un mio articolo.
Agenzie di comunicazione: il ruolo nella politica degli ultimi 20 anni
Nell’evoluzione delle agenzie di comunicazione in Italia, la legge Mammi del 1990 rivestirà un ruolo molto importante, comporterà una crescita dell’informazione e di tutti i suoi canali.
I media assumono un ruolo incisivo nell’azione di rappresentazione della realtà e diventando l’unico punto di contatto tra partiti politici e l’elettorato.
Le riforme del sistema elet“Fourt branch of governament”.torale che si avranno negli anni 90 e il passaggio al sistema politico maggioritario, sviluppano una personalizzazione crescente della politica e della sua stessa logica comunicativa.
Si assiste ad una spettacolarizzazione senza limiti dell’informazione e ad una mutazione, l’esercizio liberitario si trasforma in esercizio di facile strumentalizzazione, utilizzato per le battaglie di potere politico, dando vita al così detto “IV potere” denominato.