Il vetro viene utilizzato moltissimo nell’arredamento dando luogo a un innumerevoli quantità di oggetti, questo grazie alla sua lavorazione e soprattutto alla sua natura chimica che ne consente la lavorazione. Scopriamo le proprietà del vetro, la lavorazione ed i suoi innumerevoli utilizzi.
Foto: http://it.wikipedia.org/wiki/File:Cristal_cristalografia.jpg
Il vetro e la sua cristallizzazione
Il vetro si ottiene dalla fusione e cristallizzazione di più materiali fusi insieme. I vetri sono sostanzialmente dei solidi amorfi, possiedono la capacità di cristallizzare sotto forma di vetro e come ad esempio l’ossido di silicio, di farlo molto lentamente, ma non solo l’ossido di silicio cristallizza ma anche il diossido di germanio o l’anidrite fosforica o arsenica possono dar luogo al fenomeno di cristallizzazione.
Ossido di silicio
Va detto che generalmente per vetro si intende quel materiale ottenuto attraverso la cristallizzazione dell’ossido di silicio, materiali impiegati nella costruzione edilizia soprattutto per quel che concerne gli infissi (porte e finestre), ma anche nell’ arredamento (vasi, specchi) ed infine in cucina (bottiglie e bicchieri). Ma l’utilizzo del vetro è veramente molto vasto arriva a coinvolgere il campo dell’oreficeria e del design (vetri di Murano). Noti in tutto il mondo i capolavori artistici (lampadari, vasi e quant’altro), ottenuti con questo versatile materiale.
Cristallizzazione e fusione del vetro
La maggior parte degli utilizzi a cui è destinato il vetro, dipendono dalla sua lavorazione e dalla trasparenza caratteristica di questo materiale. La sua inalterabilità chimica e la possibilità di addizionare coloranti e sostanze varie lo rendono particolarmente versatile.
La fusione del vetro avviene grazie alla somministrazione di calore effettuata sul materiale stesso. La fase che sopravviene dopo la fusione, è chiamata la cristallizzazione, durante questo processo si avrà la disposizione sia ordinata, che disordinata, delle molecole.
La solidificazione non ordinata si ha generalmente in alcuni polimeri, mentre il vetro tende a cristallizzare in strutture ben ordinate solidi cristallini amorfi. I solidi amorfi possono esistere in due fasi di stato ben distinte: quella gommosa ( lavorabile) e quella vetrosa. La temperatura specifica caratteristica di tale fase, viene denominata di transizione vetrosa, è in questo preciso istante che le caratteristiche di base dell’ elemento cambiano notevolmente.
La formazione di una singola particella solida, costituisce l’inizio della fase definita di cristallizzazione, a cui seguiranno pian piano, tutte le altre particelle. La cristallizzazione è quindi favorita dal primo germe che solidifica chiamato “nucleazione”.
Grazie a queste peculiarità nelle nostre case possiamo godere di enormi quantità di oggetti in vetro di ordine pratico, e di oggetti di grande design fino ad arrivare a dei veri e propri gioielli (murrine) e la lavorazioni note del vetro di Murano famoso in tutto il mondo per il suo pregio e la sua grande bellezza. Una ricchezza tutta italiana di cui il paese ne va fiero.
Vetro cenni storici
La lavorazione del vetro è davvero antica, fatta risalire al 1000- 500 a. C. Testimonianza le lavorazioni ritrovate in Cna e in India ma anche in Sardegna risalenti al 1700 a. C. Probabilmente nata per caso, la lavorazione del vetro nel corso dei secoli il suo sviluppo ha portato alla creazione di un’infinità di oggetti sia per l’edilizia che per l’arredo nonché per la gioielleria.
Una tecnica che si sviluppa in Francia nel VII secolo diede il via alle lavorazioni di monili, stoviglie e tensili in vetro. Da allora il progresso e le nuove tecnologie hanno fatto di questo materiale un vero passepartout preziosissimo in molti campi.