La crisi edilizia ha subito un forte tracollo, coinvolta dalla crisi economica che ha colpito l'Europa (e non solo),la quale ha indotto e influenzato la crisi edilizia, anche se le cause sembrano essere legate non solo alla crisi.
Il potere d'acquisto dell'Italiano medio si è notevolmente ridotto negli utimi dieci anni, il blocco della scala mobile ed il passaggio della lira alla moneta Europea hanno influenzato l'attuale situazione.
Gli stipendi si sono notevolmente ridotti e con essi la possibilità di riuscire ad acquistare una casa. Se per contro il lievitare degli affitti ha indotto le persone a preferire l'acquisto anzichè l'affitto di un appartamente, è altrettanto vero che molto spesso due stipmendi messi insieme da una coppia, non sono sufficienti a garantire la sopravvivenza ad un livello decente includendo, nel budget familiare, il costo di un muto.
I tassi dei mutui, rispetto a vent'anni fa sono più vantaggiosi, ma le difficoltà che si incontrano quando si va a chiedere un mutuo in banca non sono poche, per ovvi motivi le banche tendono a chiedere granzie sempre maggiori, vista la crescente inadenpienza rateale di molti contratti di mutuo, legati all'attuale crisi.
Un altro fattore che ha influito negativamente nella crisi dell'edilizia è statà la grande offerta di nuovi immobili che per molti anni il mercato dell'edilizia ha continuato a produrre, non considerndo il forte rallentamento della crescita media della popolazione leggermente ammortizzata dall'allungamento della vita delle persone anziane. La crisi non ha coivolto in maniera uniforme il mercato immobiliare ed edilizio, molto più colpiti dalla crisi risultano gli alloggi di fascia media, mentre le piccole abitazioni e gli immobili di un certo livello continuano, se pur con fatica, ad essere venduti e "acquistati". c'è chi ricorre all'acquisto di un terreno e procede poi alla costruzioni in proprio non sempre a norme di legge.
Conclusione: tante case da vendere, pochi soldi in circolazione, prezzi degli immobili elevati, incapacità e mancanza di potere d'acquisto da parte di chi "giovani generazioni" dovrebbe essere interessato a comprare un nuovo alloggio, se poi a tutto questo aggiungiamo la crisi dei posti di lavoro, il quadro si completa da solo.