Mia figlia

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I tuoi occhi hanno scrutato i miei,

neri, profondi e interrogativi.

La dolcezza del tuo respiro mi ha commosso,

le tue manine mi hanno sfiorato il viso,

il pianto ha riempito la stanza,

ma, nel momento del contatto,

sprofondando nella calma dell’abbraccio,

rasserenata,

ti addormenti sul mio cuore,

dove alloggerei per sempre.

 

Mara Mencarelli

 Aprile 1992

 

 

 

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