La situazione economica dell’Italia ha dato vita ad una classe economico-sociale di poveri in aumento. I poveri in Italia sembrano essere in fase crescente.
L’Istat ha rilevato nel 2010 oltre tre milioni di italiani in condizioni di povertà assoluta, sono circa 1 milione e 156 mila in Italia le famiglie in condizioni di povertà assoluta per un totale di 3 milioni e 129 mila persone, famiglie che non riescono ad accedere ai beni e servizi essenziali per conseguire uno standard di vita decente, costretti a risparmiare sul cibo e su articoli di prima necessità quali ad esempio cure mediche farmaci e riscaldamento.
Tra questi rientrano le categorie di pensionati con pensioni al minimo che non sono sufficienti a garantire il sostentamento dell’individuo.
Oltre ai tre milioni di poveri assoluti, ci sono in Italia, nel 2010, 8 milioni 272 mila poveri, il 13,8% dell’intera popolazione. Le famiglie colpite da questo tipo di povertà, chiamata povertà relativa sono 2 milioni e 734 mila, si tratta delle famiglie che spendono non più di 992,46 euro al mese ogni due componenti.
La situazione dei poveri in Italia rispecchia quella del 2009 e anticipa l’attuale del 2011, ma per alcune fasce della popolazione le condizioni sono peggiorate, parallelamente alla crisi lavorativa e alla perdita del posto di lavoro di molte persone, a questo si aggiunge un tasso di inflazione elevato e il non adeguamento dei salari come accadeva un tempo grazie alla scala mobile. Contratti lavorativi sempre meno a favore del lavoratore, poche garanzie ed eccessiva precarietà.
Secondo l‘Istat la povertà relativa aumenta tra le famiglie di 5 o più componenti salendo ad un valore che oscilla tra 24,9% al 29,9%, risentono maggiormente della situazione quelle con minori o anziani a carico.
Una famiglia su cinque viene classificata come “quasi poveri” ovvero coloro che possono arrivare a spendere, in due, fino al 20% in più dei poveri, cioè tra 992,46 e 1190,95 euro. Sommandoli ai poveri, costituiscono una famiglia su cinque: il 18,6% dei nuclei familiari.
POVERI NEL MERIDIONE:
Nel Mezzogiorno, da sempre ritenuto la parte più povera del paese, l’incidenza di povertà relativa cresce dal 36,7% del 2009 al 47,3% del 2010 tra le famiglie con tre o più figli minori. Le situazioni più gravi, in Calabria, Sicilia e Basilicata.
Il divario tra i ricchi ed i poveri in Italia si amplifica di anno in anno e la crisi lavorativo-economica sta accrescendo uno stato di malcontento sociale.
La tanto attesa manovra fiscale si sperava avesse dei provvedimenti atti a risollevare, le sorti del paese, e soprattutto le sorti delle famiglie medie, e medio povere Italiane, ma al momento, non sono di sicuro i poveri al centro dell’attenzione del governo.