Dopo numerosi anni che vanno esattamente dal 1993 al 2011, Silvio Berlusconi si è dimesso, dopo ore, che hanno tenuto l’Italia con il fiato sospeso, l’ex Pesidente del Consiglio, dopo un lungo colloquio con Napolitano ha reso pubbliche e defintive le sue dimessioni.
Nella giornata di oggi (13/11/2011), avverranno le consultazioni e con molta probabilità l’incarico verà affidato a Mario Monti, con il quale Berlusconi ha avuto un incontro di oltre due ore nelle giornata di ieri.
Ieri, gran parte dell’Italia, ha sofferto, ed oggi “festeggia”.
Un gran numero di giovani nella giornata di ieri hanno stanziato davanti a palazzo Grazioli, creando un po’ di problemi alla viabilità, la folla, con un grande applauso, ha salutato la notizia delle dimissioni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
I manifestanti hanno riempito completamente la piazza, moltissimi sventolavano il Tricolore, una notizia, questa, che apre le porte al cambiamento, o quantomeno lascia presagire una volontà di cambiamento.
Dopo ben 17 anni di governo, il premier lascia l’Italia più o meno nella situazione critica in cui l’ha trovato, con in più una bella crisi economica e lavorativa sulle spalle, sono passati molti anni da quando nel 1994 Silvio Berlusconi si presentò ai cittadini italiani come “Il messia delle promesse e dei buoni proponimenti”, ammiccante, sorridente, si propose come un salvatore con alle spalle dei potenti mezzi economici, che sulla spinta di una forte ideologia trainata da pubblicità
ei markting curatissimo lo hanno portato a conquistare, illudere, e successivamente, disilludere l’opinione pubblica, nel tempo la sua scarsa “professionalità” e i suoi metodi da “baraccone”, lo hanno messo al centro delle polemiche un infinito numero di volte, facendo perdergli la rispettabilità e l’affidabilità che un premier dovrebbe avere, i suoi sorrisi e le sue maniere teatrali non sono servite a risistemare l’assetto di un paese in crisi.
L’Italia ha bisogno di persone serie, di un governo coerente e incline ad interpretare le reali necessità del paese, nel quale non devono entrare in gioco interessi personali ed esibizionismi da scolaresche liceali.
L’Italia e il popolo italiano sono stanchi di essere presi in giro, stappiamo una bella bottiglia e auguriamoci tempi migliori, anche se, non sarà facile.
E direi che lo trovo più che giusto! grazie Giuliano