Socializzare: Natale le feste e le nuove famiglie italiane

Sembra che al giorno d’oggi le persone siano meno propense , di un tempo, alla socializzazione.
I rapporti umani dettati dal legame familiare e dalle regole di “buon vicinato”, si stanno estinguendo, specie nelle grandi città, la provincia, per contro, conserva più vivi i buoni rapporti e socializzare è più semplice. Vediamo insieme il problema della socializzazione durante le feste.

Socializzare: Natale le feste e le nuove famiglie italiane

Se un tempo, grazie ai piccoli centri e alle diverse abitudini, “tutti conoscevano tutti”, le famiglie vivevano nella stessa grande case insieme a nonni e zii, oggi la vita delle persone è cambiata, si vive spesso lontani dai propri fratelli, dai genitori, i rapporti di vicinato sono “scarsi”, e la vita sociale viene vissuta nei posti lavorativi, nelle scuole o praticando attività sportive.

Accade che per alcune persone la vita si riduca alla situazione lavorativa e i “gravosi impegni familiari”, limitando i rapporti di amicizia e lo svago, a poche sporadiche situazione.

Anche le festività sono cambiate, negli anni 60 – 70 – 80, le famiglie godevano di un nucleo familiare spesso composto da 2, 3, 4 o più figli, i genitori  delle relative famiglie provenivano da situazioni familiari ancor più numerose, (5 – 7 fratelli) per cui quando ci si riunivano nei giorni di festa le case si riempivano di allegria e di bambini.

Oggi non è più così, molte persone hanno preferito rimanere single e tra le coppie di 30 40 50 anni di età il numero medio di figli è intorno all’uno e mezzo scarso…risultato pochi bambini e nuclei familiari sempre meno numerosi, in crescita le separazioni che frammentano ancor più questi nuclei familiari.

Per chi, nei ricordi del Natale, conserva tombolate di 30 40 persone tra zii e cugini e difficile convivere con gli attuali Natali che vedono nel proprio nucleo familiare 1 fratello e 0 nipoti, o qualcosa di simile, chi ha avuto il coraggio di creare, alla faccia dei tempi difficili, una bella famiglia numerosa conserva, anche se in parte, la ricchezza delle tradizioni.

Nella provincia e nei paesi meno industrializzati del sud, le famiglie numerose e le tradizioni si sono mantenute in maniera superiore, ma l’italiano medio oggi è “una persona sola”, molti si riversano, per colmare questi vuoti, nelle attività sportive, dove in un modo o nell’altro si trova il modo di fare amicizia e occupare il tempo, pur mantenendo, molto spesso una caratteristica caratteriale di forte chiusura al mondo circostante. Si vive bene nel proprio angolo e non si permette con molta facilità agli altri, di entrarne a far parte, oggi ci si conosce e domani ci si dimentica: Un modo di vivere i rapporti sociali con scarsa profondità visti come utilizzo momentaneo e non come costruzione di legami duraturi nel tempo, che purtroppo diventano sempre più scarsi.

la vita frenetica e le difficoltà economiche nonché l’incapacità di acquisto di una casa, non aiutano il nascere, crescere e svilupparsi di nuovi nuclei familiari. La chiesa, sebbene  la laicità sia in forte aumento, riveste un suo ruolo positivo per una certa cerchia di persone così come le associazioni sportive e musicali dove, grazie alle varie discipline e ai corsi,  si creano dei forti nuclei che condividono le loro passioni. Compleanni, ed altri importanti eventi si sono spersonalizzati, per evitare di metterci ai fornelli o di riempire la  casa di gente, con tutte le relative incombenze connesse, ci si rivolge agli “affitti sala” o ai banalissimi compleanni nei “Mc Donald’s” o affini, dove per ovvie ragioni il tipo di festa e di socializzazione risente inevitabilmente dei “modi e dei luoghi”.

Mi auguro, che le generazioni moderne, riescano a ristabilire quell’ordine di fattori che dava come risultante la ricchezza determinata da vere famiglie e veri amici, con cui dividere e condividere gioie, dolori, festività e divertimento.

 

 

 

 

 

 

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