Bologna Musei esprime solidarietà verso i musei ucraini

Bologna Musei esprime solidarietà verso i musei ucraini
Bologna Musei esprime solidarietà verso i musei ucraini

La guerra è paura, morte e distruzione, violenza, vite umane stroncate, ma anche un patrimonio artistico devastato che viene messo in pericolo dai bombardamenti e dalle azioni di guerra criminose.

L’Italia, come l’Ucraina, è ricca di edifici storici di grande interesse mondiale. I musei raccolgono secoli di arte proveniente da molte parti del mondo e, nei musei ucraini, molte opere sono italiane.

Bologna si associa al grido d’allarme ucraino e in segno di solidarietà con i musei ucraini lancia un’iniziativa simbolica.

Bologna Musei esprime solidarietà verso i musei ucraini con un’iniziativa simbolica

L’iniziativa simbolica Bologna Musei rivolta all’Ucraina, nasce dall’appello che lo storico d’arte e art advisor Marco Riccòmini ha lanciato al mondo dell’arte, dopo essere rientrato in Italia e aver abbandonato Kiev dove si trovava all’inizio del conflitto tra Ucraina e Russia.

L’iniziativa solidale è rivolta verso i colleghi che in un periodo di guerra cruenta e difficile, stanno cercando, in tutti i modi, di salvaguardare il patrimonio artistico messo in pericolo dalla guerra.

Bologna Musei e la stanza delle opere da salvare

Ripercorrendo con il pensiero lo stato d’animo di chi vive la guerra, e di coloro che tentano di proteggere un patrimonio artistico storico, Bologna Musei con collaborazione con il sindaco Matteo Lepore e la delegata alla Cultura Elena Di Gioia esprimono il loro appoggio solidale con un’iniziativa semplice, ma efficace.

I musei e le gallerie d’arte sono molteplici sia in Italia che nel mondo e, le guerre tutte, espongono questo patrimonio dell’umanità alla distruzione e alla devastazione gratuita.

Statua frammentaria di Nerone
Provenienza: Teatro romano di via de Carbonesi
Metà I sec. d.C.
Marmo, probabilmente greco pentelico, altezza cm 117
Bologna, Museo Civico Medievale
Statua frammentaria di Nerone- Provenienza: Teatro romano di via de Carbonesi- Metà I sec. d.C. – Marmo, probabilmente greco pentelico, altezza cm 117 – Bologna, Museo Civico Medievale

Priorità di evacuazione beni e opere d’arte

L’Istituzione Bologna Musei, a partire da domani 9 Aprile, esporrà nei suoi musei delle nuove didascalie per segnalare al pubblico quali sono i beni da salvaguardare ed evacuare con estrema priorità in caso di allarme.

Le segnaletiche saranno caratterizzate da una cornice rossa e dalla scritta ” Priorità di evacuazione in caso di allarme“.

Un piccolo segnale molto importante. Ovviamente, si tratta di un gesto puramente simbolico ma fortemente evocativo che accomuna, anche se solo in piccola parte, i musei Ucraini ed i Musei Italiani.

I beni artistici e culturali classificati come prioritari verranno evacuati in caso di eventi calamitosi che potranno essere di varia entità e genere.

Jean de Boulogne detto Giambologna
Modello per la statua del Nettuno
Bronzo, sec. XVI (1563 - 1564)
cm. 78,4 (base cm. 4,5 x 30)
Bologna, Museo Civico Medievale
Jean de Boulogne detto Giambologna Modello per la statua del Nettuno – Bronzo, sec. XVI (1563 – 1564) cm. 78,4 (base cm. 4,5 x 30)
Bologna, Museo Civico Medievale

I Musei Ucraini e la guerra: solidarietà da Bologna

Un’iniziativa semplice, ma la tempo stesso decisa, che rappresenta un modo per essere vicini alle istituzioni Museali Ucraine che in questo momento si trovano impegnate a mettere in sicurezza, e quindi salvaguardare, il patrimonio culturale e artistico storico del paese che si trova in balia dell’invasione Russa.

Bologna con le sue bellezze da visitare, vuole esprimere solidarietà all’Ucraina e lo fa in questo modo che, se pur simbolico, lanciando un segnale ben preciso e determinato: un NO pieno alla guerra e alla distruzione che essa comporta.

Il nostro passato, l’arte, gli edifici antichi delle città, raccontano la storia di ogni paese e di ogni popolo, rappresentano le radici culturali di un paese, la ricchezza vera dell’umanità. La loro distruzione non ha giustificazioni.

La guerra è, e rimane una barbarie, un evento che porta solo morte e distruzione e che popoli intelligenti dovrebbero bandire dall’intero pianeta volgendo uno sguardo più attento verso un passato di morte e devastazione neanche troppo lontano per quanto concerne l’arco temporale ma molto lontano dalle menti del 2022.

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