Immaginate di poter avere una faggeta in casa a portata di mano: la si può avere con facilità coltivando i bonsai di faggio in gruppo e creando un bel boschetto in miniatura. Il Faggio è una bellissima latifoglia rustica che presenta un elegante ramificazione e che conserva sui rami le foglie appassite in autunno, per tutta la durata della stagione fredda. Il nome botanico dell’albero di Faggio è Fagus Sylvatica: scopriamo insieme come coltivarlo in miniatura, realizzando uno bonsai di Faggio o un’intera faggeta.
Bonsai di Faggio descrizione
Il Faggio giapponese o Fagus Crenata, presenta, rispetto al faggio europeo O Faggio selvatico, una struttura più elegante e snella, ed anche le sue foglie sono leggermente più appuntite e sottili. Il tronco del Faggio presenta una corteccia chiara in contrasto con il colore del fogliame.
Anche il faggio esattamente come il Bonsai di Acero, tende a modificare la colorazione delle foglie che dal verde, tendono a scurirsi nel periodo estivo, fino a colorarsi di rossiccio nel periodo autunnale. Ciò lo rende particolarmente bello.
Bonsai di Faggio esposizione, concimazione e annaffiature
Faggio e Faggete sono alberi che anche se coltivati in vasi, sotto forma di bonsai, amano il pieno sole e, nei periodi più caldi d’estate, prediligono invece la mezz’ombra. E’ una specie botanica che non sopporta il clima caldo e asciutto, e che consigliamo di proteggere dal vento.
- Irrigazioni – I faggi vivono generalmente in luoghi in cui il clima estivo è caratterizzato da piogge frequenti, ragion per cui, andranno annaffiati quotidianamente durante tutta la bella stagione, per poi diradare le irrigazione nel periodo invernale, mantenendo però il pane di terra sempre leggermente umido.
- Concimazioni – I bonsai di Faggio andranno concimati con appositi concimi per bonsai già a partire dalla primavera per proseguire ogni 15 giorni fino ad estate inoltrata.
Bonsai di Faggio, rinvaso, potatura e legatura
Il rinvaso dei bonsai di Faggio va effettuato nei primi dieci anni di vita dell’alberello ogni due anni, poi successivamente, ci si dovrà regolare in base alla crescita del bonsai e allo sviluppo delle radici.
I faggi amano terreni calcarei, per cui la terra per il rinvaso dovrà contenere almeno il 50 % di argilla per rispettare dunque, le loro esigenze. La scelta del vaso in cui collocare il bonsai sarà fondamentale per l’aspetto estetico.
- Potature – In primavera il faggio richiede una potatura molto forte. Successivamente, sarà sufficiente cimare con le dita lasciando due coppie di gemme. Le foglie più grandi che nascono sul bonsai di faggio andranno eliminate evitando una defogliazione totale.
- Legatura – La legatura di questo tipo di bonsai, come di altri, andrà effettuata nel periodo di stasi vegetativa.
- Moltiplicazione Faggio – La moltiplicazione del faggio si ottiene per seme in primavera con seme stratificato, o in autunno utilizzando semenze fresche.
- Stile faggio bonsai – Uno degli stili più utilizzato per i bonsai di faggio è quello a boschetto. Può essere coltivato anche come esemplare singolo, in stile eretto o informale o formale.
Bonsai di Faggio: Parassiti e malattie
In natura sono alberi imponenti, ma ciò non basta a proteggerli. Infatti i faggi sono esposti a diversi tipi di malattie e parassiti. Tra i parassiti ricordiamo la cocciniglia, gli afidi, i punteruoli (oziorinco), ed infine il bombice.
- Malattie faggio – Tra le malattie più comuni che possono colpire sia i faggi in natura, che i bonsai di faggio, ricordiamo la clorosi, dovuta a mancanza di ferro, identificabile in quanto causa l’ingiallimento delle foglie, il marciume radicale, dovuto ad eccessi di acqua, ed infine l’oidio.
- In caso si attacco di funghi e parassiti trattare la pianta con prodotti appositi per circa 3 volte a distanza di dieci giorni o utilizzare preparati naturali: Insetti ed animali nocivi per piante e bonsai: 5 rimedi naturali. Una bella pianta per creare suggestivi boschetti in miniatura, ma scopriamone alcune curiosità!
Curiosità sul Faggio
Lo sapevi? Il legno di faggio è ideale per costruire i mobili, può essere facilmente piegato e tornito. Il colore rosso bruno con macchie scure è caratteristico e può essere lucidato.
Virgilio lo ricorda in alcuni suoi scritti, le” Egloghe” in quanto usato come materiale per la produzione di vasi.
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