Bonsai tecniche innaturali o riproduzioni della natura? Storia e scuole

Bonsai tecniche innaturali o riproduzioni della natura?
Bonsai tecniche innaturali o riproduzioni della natura?

Questo argomento che riguarda i bonsai ha varie correnti di pensiero: si ottengono i Bonsai da tecniche innaturali o per riproduzioni della natura? Generalmente “chi non conosce i bonsai” parla di tecniche innaturali e forzature di crescita.

Ma non è l’uomo ad aver creato i bonsai, bensì la natura, l’uomo ha preso spunto da essa, e ne ha ricreato le situazioni e gli aspetti per creare un bonsai, o albero in miniatura.

Bonsai tecnica di allevamento innaturale o naturale?

La domanda trova risposta proprio dall’osservazione dell’ambiente. Avete un giardino? Guardate le vostre piante! Magari avete un nespolo o un ulivo piantato a sud est che esplode di salute ed è diventato molto grande in poco tempo. In un altro angolo del vostro giardino notate che un altro nespolo, ulivo, od altra specie, stenta a crescere: da cosa dipende se non dalle condizioni di impianto e clima?

I bonsai in natura: Yamadori

Se invece volete un esempio in natura, vi basta recarvi in un bel bosco, ed osservare le piante, in particolar modo gli alberi. Noterete piante ben sviluppate ed altre più piccole, noterete anche piccoli alberi che crescendo in condizioni anguste non sono cresciuti come dovrebbero: sono bonsai naturali chiamati Yamadori.

Ed è proprio dagli Yamadori che si origina quest’arte antica cinese arrivata successivamente in Giappone tra il 794 – 1180 d.C. e consiste nell’allevare alberi di piccole e medie dimensioni in vasi o vassoi contenuti, riducendo il pane di terra.

Bonsai al chiuso e all’aperto: quali sono le differenze

Chi ha creato i bonsai?

I bonsai sono stati creati dalla natura a cui l’uomo si è ispirato per dar vita a quest’arte che si diversifica a seconda del tipo di bonsai “da interno e da esterno”, ed anche in relazione al tipo di pianta e allo stile di bonsai che si decidi di adottare.

Formare un bonsai, non significa necessariamente operare delle forzature direzionali dei rami o tagli drastici. Quello che è necessario ed indispensabile per la crescita di un alberello bonsai, è adottare un vaso di dimensioni contenute (o vassoio) e, periodicamente rinvasare (come si fa per piante normali) contenendo le radici.

Piante nane

I bonsai non sono piante malate, ma piante nane. Il loro aspetto gradevole è parallelo al loro stato di salute. Un bel bonsai è anche un bonsai in salute. Anche gli alberi coltivati in maniera naturale subiscono rinvasi, potare delle radici in maniera meno drastica o magari, se coltivati in piena terra, potature drastiche dei rami da effettuare più volte l’anno, specie se si tratta di alberi da siepe o da frutto.

Allo stesso modo si comportano alcune specie animali come i pesci. I pesci rossi, ad esempio, se allevati in contenitori di dimensioni ridotte, non crescono.

Nascita scuole di bonsai

Dalle loro origini, all’acquisizione delle tecniche, prima in Cina e poi in Giappone, fino alle scuole ufficiali di bonsai, trascorsero diversi secoli. Nel 1800 nacquero le prime vere scuole di “arte bonsai“. Nelle scuole vennero codificati gli stili di formazione degli alberelli le misure e le regole per la coltivazione.

I primi grandi maestri di bonsai delle scuole provenivano da famiglie antiche come i Murata, i Nakamura ed i Kato. In Europa giungeranno in alcune esposizioni importanti, i primi esemplari di bonsai solo alla fine del secolo scorso.

Storia e filosofia dei bonsai: forza ed esoterismo

Le tecniche che hanno dato vita all’arte di coltivare e formare i bonsai si devono ai monaci buddisti cinesi del 700. Nati da un osservazione attenta della natura, i bonsai dovevano incarnare i principi di una filosofia ” ridurre la propria capacità di visione rispetto a ciò che ci circonda” miniaturizzando sia l’albero che l’ambiente circostante, ossia fiumi, monti e alberi.

La pratica di creazione dei bonsai è, con molta probabilità, ancora più antica, risalente a 2000 anni fa e denominata Panjing. L’esemplare più antico di bonsai (3000 anni) è stato rinvenuto in una tomba in un dipinto murale.

Alcune scuole antiche di bonsai li descrivono gli alberi di bonsai come esempio di forza, piccole sculture arboree con tronchi contorti nati su roccia e pietra in grado di resistere alle avversità ed esprimersi nel loro splendore, comunque.

Sempre anticamente poi, alcune legature dei rami avvenivano in modo da creare ideogrammi o simulare numeri definiti magici. In questo modo si conferiva al bonsai una connotazione esoterica.

Considerazioni

Dietro alla coltivazione dei bonsai c’è dunque una storia antica ricca di significato, senza contare che le cure e l’amore che riceve ogni piccolo albero, sono ben superiori a quelle che spesso si direzionano verso alcune piante dei nostri vasi o giardini.

Sfatiamo dunque il mito che i bonsai siano alberi ottenuti contro natura, perché è proprio nell’ambiente naturale che sono nati i primi esemplari a cui l’uomo si è ispirato.

Cure dei bonsai mese per mese

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