Bullismo e cyberbullismo cosa sono?
Scopriamo il significato di bullismo e cyberbullismo e la loro valutazione in psicologia nonché, il ruolo della scuola, luogo in cui le due componenti psicotiche si manifestano con maggiore frequenza.
Secondo i dati attuali, circa il 50 – 60 % dei giovani in età compresa tra gli 11 e i 17 anni sono stati vittime di bullismo almeno una volta nella loro giovane vita. Dati sconcertanti che esprimono una forte tendenza all’egocentrismo e al narcisismo e una mancanza di empatia in crescita tra gli adolescenti.
Bullismo e cyberbullismo significato e psicologia
Ambedue i termini hanno una stessa origine. Bullo significa colui che ha un atteggiamento ostile e superiore nei confronti di un altro soggetto o di un gruppo di persone. Il bullismo è una piaga sociale in forte crescita ed è stata riscontrata, come causa sociale, circa una ventina di anni fa, ma del quale se ne trovano elementi anche negli anni precedenti.
Differenza tra bullismo e cyberbullismo
La differenza di base dei due vocaboli nasce dalla diversità dell’azione del bullo rispetto al cyberbullo.
Bullismo definizione, Cyberbullismo definizione:
- BULLISMO significato: Il bullo compie le sue azioni in modo attivo con atti verbali e gesti intimidatori che possono sfociare anche in veri e propri attacchi fisici. Il soggetto vittima di bullismo riesce a trovare rifugio nel suo ambiente domestico. Il luogo per elezione in cui, in genere, nascono atti di bullismo, è la scuola, o altri luoghi in cui i giovani si riuniscono, come palestre, centri sociali, parrocchie, etc.
- CIBERBULLISMO significato: Il cyberbullismo invece viene attivato attraverso la tecnologia, e i social sono lo strumento maggiormente utilizzato per compiere attacchi verso il soggetto “fragile”. Video, post, messaggi telefonici, sono tra gli elementi utilizzati per compiere un attacco ai danni di una o più persone. Il cyberbullismo potrebbe sembrare meno offensivo e dannoso in quanto, avviene con strumenti “indiretti”, ma in realtà non è così. Il cyberbullismo non offre alla vittima un luogo di ricovero sicuro, gli attacchi di cyberbullismo possono essere compiuti in ogni luogo e ricevuti ovunque, e la casa non diviene più un luogo sicuro in cui rifugiarsi.
Chi è il bullo: soggetto tipo
Alla base del bullismo vi sono dei soggetti psicotici patologicamente attivi. Agiscono da soli o in gruppo, o in numero di due o tre persone. Alla base di questi comportamenti vi è un forte disagio psicologico, frutto di più componenti che coinvolgono sia l’ambito familiare, che sociale e caratteriale / genetico.
I giovani che manifestano questa tendenza deviante, conoscono bene i rischi a livello legale di ciò che stanno compiendo, ma difficilmente riescono a comprendere i danni, a livello fisico e psicologico, che le loro azioni possono causare a chi subisce azioni di bullismo. Questo perché, molto spesso, si tratta di soggetti non empatici con un quadro psicotico più o meno elevato e manifesto.
Allo stesso tempo però, il bullismo è frutto della società attuale: un contesto sociale che tollera la sopraffazione e persegue un modello che induce alla competizione e alla prevaricazione pur di emergere. Talvolta le dinamiche di comportamenti bullistici scaturiscono dal gruppo che, con disimpegno morale, individua un soggetto fragile, considerato diverso, magari per colore, razza, fattezze fisiche, sessualità o fragilità caratteriale.
Chi sono i bullizzati: come capire se un ragazzo è vittima di bullismo
Il termine bullizzato, o vittima di bullismo, indica colui che subisce prevaricazioni ed attacchi intimidatori, sia fisici che psicologici. Che si tratti di bullismo che di cyberbullismo, l’effetto che si ha sui soggetti bersaglio è devastante sia sul piano fisico, che psichico. Il soggetto vittima di bullismo può andare incontro a forti ansie, depressione, insonnia, fino a compiere il gesto estremo che conduce al suicidio. I ragazzi vittime di bullismo sono generalmente fragili, ma non sempre.
Alcune volte, vengono scelti come vittime sacrificali in virtù delle loro capacità scolastica (sono i più bravi), altre volte per alcune caratteristiche fisiche, sono grassi, poco belli, di razza diversa etc., altre volte ancora, l’attacco può nascere da un rifiuto del ragazzo da parte dell’insegnate (allenatore etc.). Se un’insegnate o un allenatore prende di mira un alunno per antipatia o altro, è facile che ciò determini nel gruppo classe il rifiuto del soggetto ed eventuali azioni denigratorie o di isolamento.
Come capire se tuo figlio è vittima di bullismo?
I ragazzi ed i bambini che subiscono atti di bullismo manifestano un disagio che, un genitore attento, può percepire sin dalle prime avvisaglie. Tra gli elementi che possono mettere in allerta, troviamo uno stato di agitazione e depressione, aggressività ingiustificata, ritiro dalla vita sociale, rifiuto della scuola, o dalla voglia di non recarsi nel luogo in cui avviene tale attacco da parte del bullo o dei bulli (es. palestra etc).
Come combattere il bullismo
Abbiamo spiegato cos è il bullismo, quali sono i soggetti che lo attuano, e quali le dinamiche tra cui nascono queste azioni prevaricatrici ed umilianti ai danni di un soggetto. Ma cosa fare per combattere il bullismo? Le azioni da mettere in campo, sono prevalentemente in abito sociale e familiare. Parlarne molto sia a casa, che a scuola, far svolgere un tema sul bullismo, affrontare l’argomento in più modi, sono tutti processi che aiutano a sensibilizzare i ragazzi.
Educare i propri figli all’empatia ed insegnargli ad intervenire d’avanti alle ingiustizie, costituisce un passo in avanti importante. Contemporaneamente, le istituzioni e l’ambito sociale dovrebbero modificare il loro atteggiamento che negli anni ha favorito la nascita di questo processo di desensibilizzazione sociale: il rifiuto del diverso, sia esso extracomunitario, straniero, religioso o di genere; comportamenti spiccatamente individualistici, stereotipi dell’uomo e della donna non in linea con una realtà sociale sana, hanno favorito lo sviluppo di soggetti psicotici inclini a queste ed altre pratiche socialmente ed umanamente dannose.
cit. [ama il prossimo tuo come te stesso]; [non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te].
Vittime
Ti ho visto piangere;
ho preso la tua mano;
ho asciugato le lacrime.
Non sapevo perché piangessi ma, in quel momento, il tuo dolore mi è sembrato il mio.
Nelle lacrime ho visto la sofferenza.
Nei tuoi occhi ho letto la paura.
Nei tuoi silenzi, ho sentito la disperazione.
Ho voluto porgerti la mano e dividere con te il dolore.
Ho provato ad alleggerire la paura, darti un po’ della mia forza.
Il tuo sorriso ora?
Un passo avanti…
insieme!
Mara Mencarelli
purtroppo entrambi sono veri drammi della nostra societa’ …mia cugina aveva bullismo a scuola e per poco non tento’ il suicidio purtroppo
Un tipo di trattamento aberrante che tutti, prima o poi, subiscono, orribile è dire poco
Ho sofferto di bullismo e anche nell’ultimo anno di cyberbullismo con accusa davvero pesanti e poco piacevoli. Avendo delle persone vicine mi sono ripresa fortunatamente, senza di esse sicuramente avrei fatto qualche stupidaggine.