Come fare scelte di moda ecologiche: tessuti sostenibili e acquisti di seconda mano

Come fare scelte di moda ecologiche: tessuti sostenibili e acquisti di seconda mano
Come fare scelte di moda ecologiche: tessuti sostenibili e acquisti di seconda mano

Molti di noi si chiedono come fare scelte di moda più ecologiche e sostenibili. Tutto questo perché l’ambiente e i cambiamenti climatici, ma anche la scomparsa e il rischio di perdere alcune specie animali, sono ormai diventati degli argomenti che destano parecchio interesse e scuotono le coscienze. Sicuramente i Governi e le industrie produttrici dovrebbero impegnarsi di più in questa battaglia ambientale, ma ognuno di noi, nel suo piccolo, con scelte ecologiche, riciclo e consapevolezza può muovere qualche piccolo passo verso la giusta condotta che conduce a opzioni sostenibili. Vediamo come fare!

Come fare scelte di moda ecologiche

L’industria della moda è sicuramente una delle più grandi al mondo ed è responsabile di un indotto importante, ma anche di un processo relativo all’inquinamento. Il consumo d’acqua che occorre per la produzione di abiti ed accessori è elevatissimo, così quello di energia.

Senza contare che la lavorazione di questi prodotti utilizza molti prodotti inquinanti chimici e produce una grande quantità di rifiuti. Per questi motivi fare scelte di moda ecologiche attraverso tessuti sostenibili e acquisti di seconda mano diviene, oggi come oggi, ancora più importante.

Scelte di moda ecologiche: i tessuti giusti

I tessuti ecologici sono quelli che possiedono il minor impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita, dalla produzione allo smaltimento. Per questo motivo il primo passo verso deli acquisti consapevoli e quello di scegliere tessuti di questo tipo.

Quali sono i tessuti ecologici? Ce ne sono svariati sia naturali che sintetici, tra essi il cotone biologico, il lino, la canapa e i tencel (qui spieghiamo quali sono i tessuti ecologici e sostenibili). Tra i sintetici ricordiamo il poliestere riciclato. Vediamoli nel dettaglio.

POLIESTERE RICICLATO – Tra i sintetici il poliestere riciclato si ottiene dalle bottiglie di plastica riciclate e dai rifiuti tessili. Ottima alternativa al poliestere vergine che invece è un derivato del petrolio. Ma vediamo le fibre naturali prima citate.

COTONE BIOLOGICO – Questo prodotto per la creazione di abiti ed accessori è considerato ecologico in quanto si tratta di cotone coltivato senza l’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti, (etichetta OCS) ossia senza l’utilizzo di tutte sostanze inquinanti in grado di finire nel terreno, nell’aria e nelle falde acquifere.

LINO – Il lino oltre ad essere una fibra fresca è particolare: cresce bene senza utilizzare eccessivi pesticidi. Anche la sua lavorazione richiede poca acqua ed inoltre, è una fibra facilmente riciclabile.

CANAPA – La canapa, un tempo abbandonata, sta riscuotendo grande successo per via di diversi motivi. Cresce con facilità e in fretta, ed è utilizzabile per la creazione di un’infinità di prodotti dagli abiti, alle scarpe alla carta, ai cosmetici e molto altro.

TENCEL – Una fibra non molto nota che si ottiene dalla polpa del legno dell’eucalipto. Il risultato è un tessuto fresco e traspirante che viene lavorato attraverso un processo che rispetta l’ecologia.

A tal proposito, è importante imparare a leggere le etichette: alcune sigle indicano il tipo di fibra ma anche la sua provenienza e se rispetta i canoni di sostenibilità; come spigato in questo articolo in cui trovi le sigle delle etichette.

Scelte ecologiche? Vedi la provenienza dei tessuti

Marche, Stati e Regioni, hanno un’ attenzione diversa rispetto al mercato dei tessili e all’ecologia. Alcuni paesi sono all’avanguardia rispetto alle normative atte a preservare l’ambiente.

Ma purtroppo non tutti i paesi hanno raggiunto la medesima sensibilità ambientale. Tenere conto di questi fattori è molto importante, così come puntare su vestiti ed accessori prodotti localmente in modo tale da ridurre l’impatto ambientale dovuto al trasporto delle merci.

La moda che ricicla
La moda che ricicla

Acquistare di seconda mano e vintage

Ne abbiamo parlato già più volte e continueremo a parlarne. Gli abiti e gli accessori di seconda mano, specie se di marca e dal valore non contenutissimo, sono un’ottima soluzione per “riciclare”. In virtù di ciò, sono nati tantissimi mercatini dell’usato e siti online che permettono di vendere ed acquistare capi ed accessori usati.

Regalare e modificare riciclando

Inoltre è utile non buttare ciò che non indossiamo più ma regalarlo a chi ne ha bisogno e sicuramente potrà apprezzare i nostri abiti in modo considerevole. Pensandoci bene, ricorderete che un tempo era abitudine comune indossare i vestiti dei fratelli più grandi o ricevere abiti da cugini e amichetti.

Il consumismo era ridotto risetto al momento attuale e, riciclare, rammendare, stringere, allargare ed accorciare per riciclare gli abiti, erano abitudine molto comuni nelle case.

Lavare i capi a mano e in acqua fredda è un’altra pratica antica che fa si che gli indumenti durino più a lungo e si mantengano in buona salute senza scolorirsi ed usurarsi. Il consiglio è di adottare questa tecnica almeno con i capi a cui teniamo di più, e gli indumenti di un certo pregio e valore.

Sostenere e prediligere i marchi di moda etici

Alcuni marchi e siti promuovono lo sfruttamento delle persone e non seguono i programmi che tendono a salvaguardare l’ambiente: questo perché provengono da paesi in cui sostenibilità ed ecologia sono ritenuti argomenti di minore importanza rispetto al profitto.

Alcuni brand stranieri ed italiani sono invece ritenuti etici come spiegato in questo articolo sui 20 brand della moda sostenibile italiana.

La moda sostenibile è dunque fatta anche di scelte. Le scelte giuste dovrebbero portarci a sostenere ed acquistare solo da brand che basano la loro produzione su principi di sostenibilità ambientali, nel pieno rispetto ecologico dei luoghi ma anche delle persone.

Le scuole di fashion design puntano alla moda sostenibile, (come descritto nell’articolo linkato), ed i brand, piano, piano, si stanno adeguando tutti in modo consapevole.

Questi marchi utilizzano tessuti ecologici, pratiche di produzione sostenibili, e non sostengono lo sfruttamento ma pagano equamente dipendenti ed operai.

Quando acquistiamo gli abiti, ma questi concetti possono essere applicati anche agli accessori, ai generi alimentari e a tutto ciò che ci occorre nel quotidiano, possiamo fare anche noi la nostra parte, operando una scelta di base: quella di scegliere le produzioni locali di ogni settore ed i marchi che adottano produzioni sostenibili. Ecco che già con così poco, avremo contribuito enormemente all’ambiente a vantaggio dell’ecologia.

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