Cosa sono i geroglifici: vari tipi di geroglifici e la scrittura, nascita dell’alfabeto

Cosa sono i geroglifici: vari tipi di geroglifici e la scrittura
Cosa sono i geroglifici: vari tipi di geroglifici e la scrittura

Nella storia dei popoli si è assistito ad un’evoluzione di usi e costumi. Il progresso ha delineato le nuove società e, con esse, anche l’uso dei simboli e della scrittura ha assunto dei connotati molto diversi rispetto al passato. Un tempo, l’uomo scriveva attraverso l’uso dei geroglifici.

Dunque, i geroglifici sono semplicemente un tipologia di scrittura primordiale. Volendola semplificare come definizione di scrittura, si ottenevano due tipologie di base più diffuse ed utilizzate.

I geroglifici: la scrittura ieratica e la scrittura demotica

Le due scritture più in uso furono, ieratica e demotica. Si differenziavano tra di loro: la scrittura ieratica era complicata e riservata ai soli testi sacri, la scrittura demotica era sostanzialmente destinata a tutti in quanto, decisamente più semplice da scrivere e leggere. Quest’ultima era utilizzata per atti ufficiali, elenchi, lettere e poesie.

A sinistra geroglifici: 3 sono i tipi di geroglifici usati dagli egizi: pittogrammi, ieratico e domotico. A destra scrittura cuneiforme inventata dai Sumeri usata successivamente anche dagli Assiro – babilonesi.

I geroglifici egiziani

In Egitto le belle lettere e la scrittura erano tenute in grande considerazione. Per questo motivo la professione dello scriba, uomo capace di leggere e scrivere, era molto ambita.

Nei templi e nelle regge i manoscritti venivano custoditi con molta attenzione per non rischiare di perdere testi preziosi se ne realizzavano più copie. Avere a che fare con la scrittura significava anche avere a che fare con la storia e con il potere.

Anche i tempi erano adornati con meravigliose scritte realizzate con i geroglifici che raccontavano e glorificavano i faraoni e le loro imprese in vita.

Come leggere i geroglifici egiziani

I simboli

L’uomo produce una grande quantità di simboli nel corso della storia. I simboli dell’uomo, a differenza di quelli animali (tracce, odori, secrezioni), sono delle vere e proprie creazioni prodotte dall’intelletto. La loro finalità è quella di comunicare attraverso la scrittura.

Da sempre l’uomo disegna, scrive, ascia tracce della sua esistenza. Dai disegni delle caverne risalenti all’epoca preistorica, ai templi dei faraoni dell’antico Egitto, fino ai nostri libri e al nostro alfabeto, i segni e le lettere hanno lascito un’eredità profonda.

Vari tipi di scrittura e simboli

Nel corso della storia si possono individuare vari passaggi e vari modi di esprimersi attraverso le immagini e la scrittura: dai pittogrammi alle scritture cuneiformi, fino ai geroglifici e ai caratteri runici, per arrivare successivamente, al nostro alfabeto attuale.

La scrittura cuneiforme inventata dai Sumeri e caratterizzata da caratteri ideografici o sillabici a forma di cuneo che venivano incisi su tavolette di argilla. [Ti potrebbe interessare: abbigliamento antico oriente come vestivano Fenici, Persiani, Sumeri e Assiri].

Le differenze tra questi sistemi di espressione sono enormi e, in linea generale, si possono suddividere fondamentalmente, in sistemi di simboli e sistemi di segni.

I pittogrammi, gli ideogrammi ed i geroglifici non riproducono esattamente il suono della voce ma, ogni segno, meglio definito come “disegno”, indica piuttosto un concetto, una funzione, oppure un mestiere o un’azione da compiere.

La scrittura comparve nel tardo Neolitica nel periodo di inizio dell’età del bronzo. Le scritture più antiche vengono ritenuto quelle dei geroglifici egizi e quelle cuneiformi dei Sumeri databili intorno al 3300 a. C. La scrittura cinese nascerà in epoca posteriore intorno al 1200 a.C.

Scrittura e alfabeto: i fenici inventarono il primo alfabeto riducendo i simboli ad un numero di 22 ed inaugurando così la tradizione alfabetica.

La Grecia e l’alfabeto

Nell’antica Grecia, intorno al VII secolo avanti Cristo, con la scoperta e l’introduzione dell’alfabeto si compie il passo decisivo per la scrittura. Il sistema alfabetico dei greci, che poi diventerà anche il nostro, deriva da quello dei Fenici, i quali furono i primi a ridurre il numero dei segni a 22.

La differenza di base stava nel fatto che con un sistema di geroglifici o ideogrammi il numero da usare era potenzialmente infinito mentre per quanto concerne l’alfabeto, il numero dei segni viene imposto in origine ed è statico. Con l’alfabeto si da forma ad ogni lettera alla quale corrisponde un suono prodotto dalla voce e si delinea dunque una forma grafica ben codificata.

Scrittura murale romana graffita di cui la somiglianza con la nostra scrittura attuale è ben evidente.

Con questo cambiamento radicale il simbolo perde la sua sacralità e diventa segno “lettera”, pura traduzione scritta del suono della nostra voce. Da questo momento, non vi saranno più scritture segrete e misteriose come quelle che esistevano nell’antico Egitto, ma i segni divengono chiari visibili e comprensibili a tutti.

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4 COMMENTS

  1. Da quando da bambina mi hanno portato a vedere le incisioni rupestri in Val Camonica, ho sviluppato una certa curiosità per le incisioni, i simboli e le scritture; mi ha fatto piacere leggerti.

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