Differenza tra rimpianto e rimorso: come non avere rimpianti

Differenza tra rimpianto e rimorso: come non avere rimpianti
Differenza tra rimpianto e rimorso: come non avere rimpianti

Tutti sogniamo una vita perfetta ma spesso, gli errori si compiono e si subiscono. La vita ci mette alla prova e, nel corso della stessa, capita di fare delle scelte sbagliate che inducano ad avere rimorsi e al tempo stesso, alle volte, le scelte implicano delle rinunce che nel tempo, generano del rimpianto più o meno marcato. Ma qual è la differenza tra rimorso e rimpianto e cosa significa avere dei rimpianti? Sbagliare capita a tutti, ma come affrontare i rimorsi che alle volte attanagliano la nostra esistenza? Scopriamolo insieme!

Che differenza c’è tra rimpianto e rimorso?

Rimpianti e rimorsi hanno un denominatore comune che è quello della scelta sbagliata. La scelta sbagliata si può compire quando si rinuncia al fare una cosa, generando nel tempo, un rimpianto. Allo stesso modo, alle volte, le scelte che operiamo nel corso della nostra vita sono sbagliate e questo, se pur con il senno di poi, tendono a dar vita al senso di rimorso: quel peso profondo che ci fa sentire colpevoli nei confronti di qualcuno.

Se per provare rimorso si deve comunque essere dei soggetti sensibili ed empatici, il rimpianto invece nasce dalle rinunce e dalla sensazione di “aver perso un treno” un’occasione che non tornerà mai più, qualunque essa sia. E’ bene specificare che provare emozioni di questo tipo è comunque una cosa normale, metre la mancanza di emozioni invece, non è affatto normale.

Come si fa a non avere rimpianti?

E’ molto difficile che nella vita non si abbiano rimpianti. I rimpianti, piccoli o grandi che siano sono parte di noi e si originano dalle scelte di vita e dalle rinunce. Tutti, almeno una volta, e spesso più di una, abbiamo rinunciato a qualcosa per insicurezza, paura, amore o timore. Il rimpianto fa parte delle scelte sbagliate e talvolta, anche di quelle giuste che ci hanno fatto anteporre, magari, la vita di altri alla nostra.

Una donna che ha lasciato il suo lavoro per crescere i propri figli, un domani potrebbe aver rimpianti per questa scelta. Allo stesso modo, la donna in carriera che ha deciso di non avere figli potrebbe, un domani, avere dei rimpianti che derivano da una maternità mancata.

Ma i motivi che possono generare rimpianti sono infiniti, legati al mondo del lavoro, ma anche dell’amore, dell’affetto, dell’amicizia, e così via. Si può rimpiangere di non aver chiesto scusa, o di non aver detto la nostra al momento giusto. Ma si può rimpiangere anche di non aver viaggiato come avremmo voluto, di esserci sposati o di aver divorziato, di non aver amato la persona giusta quando ne abbiamo avuta l’occasione.

C’è un’aspetto cruciale quando si parla di minimizzare i rimpianti nella vita: l’importanza che viene dalla consapevolezza. Spesso i rimpianti si manifestano quando realizziamo che le nostre scelte sono state fatte sulla base di stati d’animo temporanei o pressioni esterne. E’ dunque fondamentale prendersi del tempo per andare a fondo scavando nei propri pensieri e confrontarsi con ciò che si desidera veramente.

Meditazione, Journaling o semplici momenti di riflessione possono diventare degli strumenti fondamentali per riuscire ad allineare le nostre scelte con i valori che abbiamo insiti in noi, Questo tipo di approccio garantisce una vita più consapevole spesso priva di rimpianti e riduce le occasioni di trovarci a chiederci ” cosa sarebbe successo se…”

Avere rimpianti è inutile?

Le lancette del tempo non tornano mai indietro! Quel che è certo è che avere rimpianti è inutile: una volta che il danno è fatto, rimane. Il tempo trascorrere inesorabilmente e, quel che è stato, non potrà tornare. “Piangere sul latte versato“, è un modo di dire che significa, appunto, proprio questo.

Come si fa a non avere rimpianti?

Non esiste una regola base per evitare che nel corso della vita nascano dei rimpianti. Ma si può cercare di vivere pienamente, ascoltando sempre il nostro cuore e le proprie esigenze, insieme a quelle di chi abbiamo vicino.

Cosa significa provare rimorso?

Come il rimpianto, anche il rimorso è un sentimento profondo che nasce dentro di noi e, in genere, scaturisce da un errore compiuto. Il rimorso parte dal nostro cuore, ci tormenta, ci arrovella la mente ed è lì a ricordarci che abbiamo sbagliato. Rimorso è sinonimo di senso di colpa, e si genera dalla consapevolezza dell’errore compiuto.

Indagare sul proprio stato d’animo e sul senso di rimorso è fondamentale per comprendere come possiamo affrontarlo. E’ importante però fare una distinzione tra il rimorso di tipo sano che guida verso la riconciliazione personale o con l’altro, od entrambe ed il rimorso opprimente che può trascinarci in una spirale di autocommiserazione.

L’autocompassione rappresenta un alleato potente in questo processo: trattare noi stessi con gentilezza, accettando che anche gli errori fanno parte del nostro percorso, può facilitare la transizione verso un’autovalutazione più equilibrata. Questo approccio rende il rimorso non solo un peso da portare, ma al tempo stesso anche uno strumento per crescere ed evolvere

Sbagliato con chi?

Con noi stessi, nei confronti di un’altra persona, o più persone. Il rimorso nasce dall’aver arrecato un dolore, un danno, o un problema di qualsiasi tipo, a persone, animali, cose. Abbandonare un cane può generarci rimorso, lasciare una persona, tradirla, deludere un amico, rubare ed uccidere, sono tutte situazioni che possono generare rimorso.

Come non avere rimorsi?

I rimorsi sono un sentimento giusto e sano. Avere rimorsi significa che il nostro animo è buono, che siamo in grado di metterci in discussione, e di sapere di avere sbagliato. Se nella vita, nonostante gli errori ripetuti, compiuti ai danni di qualcuno, non proviamo mai rimorso, vuol dire che a livello di sensibilità e di empatia c’è qualcosa che non va, forse abbiamo una patologia chiamata Alessitimia che fa parte del disturbo della personalità.

Dunque, sarebbe opportuno rivolgersi ad uno psicologo per comprendere cosa è che ci rende privi di questo sentimento che dovrebbe nascere anche solo da una semplice litigata tra persone che si vogliono bene.

C’è rimedio al rimorso

Il rimorso può svanire con le scuse, l’espiazione, la confessione, e in tanti modi diversi che possono cambiare in relazione a qual è la cosa che ha generato il senso di colpa e dunque il rimorso. La voglia di rimediare è già di per se un’ottimo punto di partenza: imparare a chiedere scusa è segno di forza e maturità, e quando si riesce in questo, anche i rimorsi svaniscono.

Abbiamo visto la differenza tra rimpianto e rimorso, e come non avere rimpianti nella vita, ma non dobbiamo dimenticarci che siamo esseri imperfetti e che come tali sbagliamo. L’errore non deve colpevolizzarci più di tanto ma servire da monito, aiutarci a maturare, crescere, e a diventare persone migliori.

La riscoperta dell’equilibrio interiore

Tutti sogniamo il raggiungimento di un equilibrio interiore sia esso provo di rimorsi o con qualche sassolino nella scarpa. Ritrovare l’equilibrio interiore dopo aver provato dei rimorsi è sicuramente un viaggio che richiede tempo e pazienza.

Riconnettersi con se stessi è importante ma è necessario utilizzare pratiche quotidiane di auto-gratitudine e mindfulness che possono aiutarci a ritrovare noi stessi centrando i bisogni dell’anima e del cuore.

Ricordarsi delle cose buone che si sono compiuto può aiutarci in questo processo specie se hanno fatto la differenza nella vita di altre persone, in senso positivo. Questo bilanciamento non solo aiuta a lenire il rimorso, ma apre anche nuove opportunità per un rinnovamento interiore che ci porterà a ritrovare un senso di pace e serenità.

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