Gli stereogrammi o auto-stereogrammi sono immagini piane bidimensionali in cui i due occhi, destro e sinistro osservano, e percepiscono l’immagine, in due modi diversi. Lo stereogramma o immagine stereoscopica e fornisce dunque, un illusione ottica in grado di ingannare l’occhio con un’illusione di profondità. Ma cosa sono esattamente e come vederli? Scopriamolo insieme!
Gli stereogrammi cosa sono e come vederli
Sapete cosa sono gli stereogrammi? Sono delle immagini che ingannano l’occhio, come visto sopra, almeno a prima vista, in quanto, l’oggetto che si vuole mettere a fuoco, sembra trovarsi dietro il monitor o comunque dietro lo schermo.
Un tempo, questo termine definiva un immagine stereoscopica parallela, la quale poteva essere vista e visualizzata correttamente solo con l’utilizzo dello stereoscopio o la libera visione stereoscopica. Ma via via, questa terminologia, ha incluso anche altre tipologie di visioni come gli auto-stereogrammi e gli anaglifi, osservabili solo attraverso appositi occhiali.
L’angolo di convergenza e la visione degli stereogrammi
L’angolo di convergenza degli stereogrammi non risulta essere fisso ma bensì variabile. Nel XX secolo si è iniziato ad utilizzare immagini tridimensionali di visione che si riescono a mettere a fuoco solo incrociando gli occhi, o meglio, lo sguardo. Per riuscire a vedere gli stereogrammi si deve imparare la tecnica che, una volta appresa verrà messa in pratica con facilità.
In questo post vi ho descritto: come vedere gli stereogrammi utilizzando 4 tecniche. Se avete curiosità di apprenderle, andatelo a leggere.
Come nascono gli stereogrammi
Quando si osserva un o stereogramma l’angolo di convergenza di visione non è fisso e varia in modo inversamente proporzionale rispetto alla distanza dell’osservatore. Ciò che si trova su distanze differenti viene dunque elaborato dal cervello come due immagini ben distinte recepite rispettivamente dall’occhio destro e dall’occhio sinistro.
Avere due occhi consente dunque di focalizzare due immagini e ci rende possibile percepire distanza e tridimensionalità di questo tipo di immagini. L’occhio destro vede l’immagine e la destra della stessa, mentre l’occhio sinistro vede l’immagine ed il lato sinistro della stessa.
Il risultato è dunque una visione tridimensionale in quanto il cervello elabora tali dati traendo informazioni circa la profondità dell’immagine stessa e la sua posizione spaziale “stereopsi” o visione stereoscopica o binoculare, una visione tipica degli animali che possiedono gli occhi posti nello stesso lato.
Le tecniche adoperate per creare gli stereogrammi includono in una sola immagine due porzioni complementari, o in alternativa, riproducono due immagini completamente diverse destinate ciascuna ad un occhio. Vengono poi percepite e separate dal cervello, come due immagini ben distinte visibili ad occhio nudo. Il cervello subisce un inganno e visualizzerà un immagine unica con la sensazione di profondità.
Un po’ di storia: lo stereoscopio
Lo stereogramma fu scoperto nel 1883 da Charles Wheatstone che costruì uno stereoscopio che combinava prismi e specchi permettendo la visione di un’immagine tridimensionale da una in realtà bidimensionale. Lo stereoscopio, successivamente, fu reso più piccolo e compatto, a forma di binocolo da David Brewster, mentre nel 1851 verrà presentato a Londra il primo visore.
Oliver Wendell Holmes nel 1861 realizzerà una struttura molto leggera e al tempo stesso economica dello stereoscopio di Brewster. In quell’epoca e, nei primi del 900, lo stereogramma è rappresentato da un immagine doppia costruita, quasi sempre da una fotografia su cartoncino che riproduce una immagine stereoscopica.
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