Il Ricino si distingue per le sue belle foglie grandi di color rosso scuro che la rendono nota, oltre che per le sue proprietà lassative. Si tratta di una pianta che appartiene alla famiglia delle Euphorbiaceae, arbustiva come portamento, originaria delle regioni tropicali, attualmente inselvatichita in quasi tutte le regioni della terra. Le zone di principale produzione mondiale del ricino sono l’India, la Cina ed infine il Brasile. Ha portamento eretto foglie estetiche e frutti tossici; ma vediamola nel dettaglio.
Il Ricino o Ricinus communis
Il ricino presenta una grande radice a fittone, un fusto eretto di color rosso scuro che, a seconda dei luoghi, può rimanere erbaceo, diventare legnoso, fistoloso od anche ramificato conferendo alla pianta un’aspetto molto elegante. La forma delle sue foglie ricorda quello delle foglie dell’Aralia ma il colore e la consistenza delle stesse sono diverse.
- Le foglie del ricino sono molto particolari, alterne sul fusto, munite di stipole alla base del lungo picciolo che risulta ricoperto da ghiandole.
- I fiori del ricino sono monoici, formati da glomeruli in raceni terminali a forma di pannocchia.
- Il frutto è costituito da una capsula di forma trilobata a 3 logge, ognuna delle quali contiene 1 seme liscio di color rosso bruno, lucente, ellittico, che risulta avere superficie convessa da un lato, e concava dall’altro.
Parti utilizzate della pianta del Ricino e composti
Prevalentemente, del ricino si utilizzano i semi ben noti per le loro proprietà, ma velenosi se utilizzati o assunti accidentalmente. Per questo motivo si sconsiglia l’uso di questa pianta in giardini in cui vivono i bambini. La parte utilizzata del ricino è costituita dai semi.
Composti chimici e proprietà del ricino
Il ricino contiene numerosi composti chimici, primo fra tutti la ricina; ricinina, lipasi, ricinoleina, proteine, stearina, palmitina, acido ricinooleico, acido isoricinoleico, acido tossistearico, chimasi. A questa pianta dal bel portamento, vengono riconosciute proprietà emollienti e purgative.
Modalità d’uso del ricino
E’ ben noto l’olio di ricino utilizzato come purgante. Ma si trovano composti a base dei suoi principi attivi sotto forma anche di capsule, clistere, pomata, ed infine, supposte. L’olio di ricino non da luogo a congestioni, stimola la mucosa enterica dell’intestino e la peristalsi con contemporanea lubrificazione delle pareti intestinali.
Coltivazione del ricino
Si tratta di una pianta dall’aspetto estetico molto piacevole dovuto alla bellezza del suo fogliame. Le foglie sono molto grandi e dal piacevole color porpora. Non ha grandi esigenze in termini di terreno, e coltivazione. Si adatta facilmente ad ogni terreno ed esposizione ma predilige terreni ricchi e ben drenati. Si propaga per seme in primavera. cresce rapidamente. Ama posizioni sia soleggiate che in mezz’ ombra.
Curiosità sul Ricino
Dai semi di ricino sgusciati si ottiene, mediante spremitura a freddo, il noto olio di ricino. Durante questa operazione rimane nel pannello, come residuo di spremitura, la temibile fitotossina ricina che è velenosa allo stesso modo della stricnina. L’olio invece così trattato risulta completamente atossico e può essere usato anche per i bambini, come blando purgante. Il suo odore ed il suo gusto risultano comunque sgradevoli.
I semi di ricino non devono mai essere ingeriti considerando che la loro ingestione in numero di 5 o 6 può uccidere un bambino di 10 anni, mentre una decina di semi sono in grado di uccidere un uomo. Non esistendo un antidoto specifico non esiste possibilità di salvezza.
Note storiche
Una pianta molto antica che, già in tempi lontani, in Egitto veniva ampiamente utilizzata. Sono stati trovati semi di ricino in tombe egizie risalenti al 4000 a.C.. Annotazioni scritte circa tale pianta le si trovano in Erotodo che narra usi e costumi del popolo egizio. L’olio di ricino veniva utilizzato nell’antichità per ungere il corpo e per le lampade. Anche in India, attualmente grande produttore, l’uso dell’olio di ricino ha antiche radici. Si trovano notizie certe risalenti al 2000 a.C. sempre adottato come lassativo e per alimentare le lampade ad olio.