Come trasformare un giardino in una vera e propria oasi di pace, anche per chi ha problemi di mobilità? Ecco una breve guida pratica con cinque suggerimenti per garantire l’accessibilità e il pieno godimento degli spazi verdi.
Tutti amano parchi e giardini. Fare una passeggiata, godersi la bellezza della natura in ogni stagione, leggere un libro o il giornale all’ombra di una pianta, giocare o ascoltare il canto degli uccelli e rilassarsi senza pensieri: ognuno ha il proprio modo per godersi gli spazi verdi.
Ma c’è qualcuno per cui tutto questo è, purtroppo più complesso che per altri: chi ha problemi di mobilità. È bene, dunque, chiederci se il verde pubblico è davvero alla portata di tutti e, soprattutto, cosa fare per renderlo realmente accessibile.
Si scoprirà, tra l’altro, che tra i vari accorgimenti per rendere parchi e giardini un bene davvero “comune”, ce ne sono alcuni più semplici e praticabili di quanto si pensi, che non hanno bisogno di grandi investimenti né di cure particolari.
E se tutto ciò non fosse abbastanza, si scoprirà anche che i costi per attuare i cambiamenti e abbattere le barriere architettoniche, dai fasce di prezzo dei montascale ai lavori di manutenzione, sono ben poca cosa in confronto alla possibilità di garantire un diritto essenziale a tutti i cittadini, anche se disabili.
1) Pendenze: come gestirle
Di certo uno dei problemi più rilevanti per rendere accessibile un giardino pubblico è quello della pendenza: non è insolito, infatti, che il terreno si sviluppi su più livelli, o che abbia punti più alti, con salite e discese.
L’inclinazione del suolo, specialmente quando in fase di progettazione non si prende seriamente in considerazione la questione dell’accessibilità, è spesso “risolto” con la realizzazione di alcuni gradini, se non di vere e proprie scalinate.
Per favorire l’accesso a chi si muove in sedia a rotelle, ma anche per facilitare il passaggio di passeggini e carrozzine per bambini, sarebbe bene rimuovere ogni rampa di scale e sostituirla con strutture carrabili e piani inclinati; in questo caso la pendenza dovrebbe avere un angolo di inclinazione non superiore all’8% e le rampe dovrebbero essere sufficientemente ampie da permettere il passaggio di due sedie a rotelle alla volta (in caso di incrocio).
Qualora non ci fosse spazio a sufficienza, sarà doveroso installare un montascale che permetta il superamento della scalinata o del dislivello. In commercio si trovano molti modelli, adattabili a dimensioni, ambienti e contesti molto diversi tra loro.
2) La pavimentazione
Per completare il discorso su rampe e vialetti, è bene fare un rapido accenno alla giusta pavimentazione del giardino accessibile. Anche qualora non ci fossero barriere architettoniche “tradizionali” come scale e dislivelli, infatti, il vialetto non sarebbe accessibile se realizzato con sabbia o ghiaia; a questo proposito meglio evitare anche il semplice terreno, sempre soggetto ad allagamenti, dislivelli causati da sassi o radici e simili problemi.
Meglio adottare, come soluzione, un rivestimento in pietra o di un materiale duro e compatto, che sia antiscivolo e che non esponga al rischio di inciampare o slittare.
3) Ripari dal sole e dalla pioggia
Se vogliamo che il giardino sia utilizzabile in ogni stagione (temperature e agenti atmosferici permettendo), è bene progettarlo in modo da offrire ombra, fresco d’estate e zone relax ma anche riparo da pioggia e vento d’inverno.
Per creare delle larghe zone d’ombra sarà sufficiente regolare la potatura di alberi e arbusti ad alto fusto, e allestire “zone di riposo” con gazebo, ombrelloni, panchine e sedute: in questo modo si permetterà di vivere il giardino anche nei momenti più caldi della giornata, e allo stesso tempo donerà al giardino un tocco di personalizzazione in più, senza nulla togliere alla bellezza della natura.
Per far fronte ad eventuali acquazzoni improvvisi, invece, è bene pensare anche a spazi semicoperti in cui trovare riparo da pioggia e vento improvvisi: una buona soluzione potrebbe essere la realizzazione di un pergolato o di una tettoia vicino a un vialetto, e raggiungibile in poco tempo da varie zone del giardino.
È bene ricordarsi di curare con particolare attenzione l’illuminazione e alle luci per esterno di queste zone: oltre a creare una piacevole atmosfera, le luci saranno di grande aiuto per la sicurezza e l’incolumità di tutti, e consentiranno di muoversi in sicurezza visionando bene le varie aree.
4) Manutenzione e sicurezza
Un giardino non può essere lasciato a sé stesso, soprattutto nel momento in cui deve essere uno spazio verde accessibile. A questo proposito ricordiamo quindi l’importanza di una buona manutenzione, che deve occuparsi di eliminare tutti gli ostacoli (anche naturali) che possono costituire motivo di rischio o impedimento per persone disabili e non: dal fogliame sporgente alle radici in superficie, dai residui d’acqua alla lampadina fulminata, tutto ha un senso nel giardino, e tutto va curato in ogni dettaglio.
5) Giardini e d’intorni
Infine, è d’obbligo anche una considerazione di carattere più generale. Un giardino non è semplicemente uno spazio verde, ma anche tutti gli strumenti e i servizi che lo accompagnano: dai parcheggi dedicati per le persone disabili, ai servizi igienici (anche questi accessibili), dagli spazi ricreativi per adulti e bambini, ai luoghi destinati alla ristorazione.
Per avere un’idea di quanto si possa fare per migliorare questo aspetto, è possibile trarre ispirazione dalle linee guida per il superamento delle barriere architettoniche nei luoghi di interesse culturale che il MiBac mette a disposizione di tutti i cittadini: anche perché, in fondo, anche i giardini possono essere una vera e propria opera d’arte.
Ho visto tanti giardini lasciati nell’incuria più totale ma basterebbero questi accorgimenti per rendere un giardino pienamente vivibile.
Ciao avevamo una villa nei dintorni dove andavano gli sposi per farsi book fotografico, rispecchiava tutte le linee guida di un bel giardino vivibile, poi l’incuria