Uno dei filati più usati tra i tessuti di origine animale, sin dai tempi antichi è proprio la lana. Greci e Romani, perfezionarono la tessitura della lana ricavando tessuti caldi ed isolanti, ottimi sia d’inverno che d’estate. La lana oggi, continua ad essere un filato molto usato, suddiviso in varie tipologie più o meno pregiate, mescolate a filati acrilici o lane morbide di capra che danno vita alla lana mohair e cashmere.
Ai tempi dell’antica Roma si accresce la richiesta di stoffe in lana più fini e morbide. Per ottenerle, si selezionarono razze di pecore con velli migliori. Si produsse anche un tipo di lana chiamata pellitu ossia “coperto”, proprio perché durante la crescita, il vello degli animali veniva protetto con pelli per evitare che si rovinasse.
Lana, dalla pecora al tessuto
La lana è ottenuta dalla tosatura di varie specie animali: capre, pecore, camelidi (vigogna, cammello, alpaca). Sicuramente la lana più nota è la lana merino, mentre lane pregiate di capra danno vita alla lana mohair e cashmere, talvolta si mescola anche la pelliccia d’angora che è di coniglio.
Tosatura cardatura o pettinatura della lana
Un bene prezioso, dunque la lana, che si accompagna e si modifica evolvendosi con la storia dei popoli, per divenire nel tempo, un filato ed un tipo di tessuto molto importante per la moda e l’abbigliamento.
Per prima cosa, la lana veniva rimossa dal corpo dell’animale mediante tosatura, ossia asportazione del manto dall’animale, attuata, in tarda epoca romana con le cesoie, ma che, fino ad allora, sembra che il vello venisse strappato in modo rudimentale a mano.
Dopo la tosatura la lana veniva, come oggi, selezionata e lavata, preparata per la lavorazione mediante cardatura e pettinatura, tipiche attività femminili testimoniate sin dall’epoca antica con reperti.
La cardatura della lana
La cardatura deriva il suo nome da quello del cardo selvatico, una pianta con cui si districava la lana, fino ad ottenere un filato soffice con fibre ben separate. Il filato che si otteneva dalla lana cardata era spugnoso e dava stoffe più morbide rispetto a quelle prodotte con la lana pettinata. Già in epoca classica si utilizzarono al posto dei cardi attrezzi rudimentali fabbricati appositamente per cardare la lana.
La pettinatura della lana
La pettinatura, infatti, era un’altra tecnica che tendeva a dividere la lana in fibre lunghe e parallele che, successivamente, venivano ritorte ottenendo un filato compatto e lucido.
“Cardatura”, “pettinatura”, qualunque fosse la tecnica scelta, successivamente la lana veniva filata. Lo strumento più usato fino al XV secolo per filare la lana fu il fuso con la canocchia. Una volta prodotto il filato veniva tessuto a telaio e, la stoffa che ne risultava sottoposta a folatura, ossia messa a bagno con sostanze particolari, (es. urina umana contenente ammoniaca, cenere, succo di saponaria, etc.), veniva poi battuta per far ispessire ed infeltrire le fibre.
La tintura
Un tempo, così come oggi, l’ultimo passaggio della lavorazione della lana era quello di tintura che veniva ottenuta immergendo le stoffe in bagni con coloranti vegetali ed animali. Diverso era invece il procedimento per sbiancare la lana, la quale, veniva candeggiata esponendola ai vapori di zolfo.
Il rosso fu un colore molto difficile da ottenere in tempi antichi, perché tendeva a sbiadire in rosa. I pigmenti si ottenevano attraverso l’uso di insetti coccus, in arabo chiamati kermes dal quale derivano i nomi di rosso carminio e cremisi.
Il telaio e la tessitura
Il filato veniva lavorato a telaio disponendo verticalmente una serie di fili denominati ordito, al quale venivano interposti fili orizzontali che formava la trama. I telai più antichi erano strutturati verticalmente e si tesseva stando in piedi.
Successivamente le strutture vennero modificate fino ad arrivare al telaio orizzontale che permetteva di tessere stando seduti; questo tipo di telai comparve in Europa in epoca medioevale.
Curiosità sulla lana
Sembra che, solo in epoca romana, siano entrate in uso le cesoie per tosare gli animali da lana e che, fino ad allora, il vello venisse strappato dagli animali direttamente a mano.
I primi strumenti costruiti per cardare la lana ed usati al posto dei cardi sono medioevali, ed erano costituiti da asticelle parallele rivestite parzialmente da cuoio per impugnarle e dotate di punte metalliche inclinate.