Le problematiche adolescenziali più comuni

Le problematiche adolescenziali più comuni
Le problematiche adolescenziali più comuni

In quest’era digitale in cui si vive online e si va di corsa, stanno sorgendo problematiche che riguardano il mondo giovanile. Ma non solo. In Francia si stanno valutando blocchi veri e propri e divieti di uso dei device perché studi recenti hanno messo in risalto problematiche derivanti proprio da questi dispositivi tecnologici e dall’eccessivo utilizzo. Sicuramente, tra le problematiche adolescenziali più comuni si collocano quelle che riguardano l’uso eccesivo degli smartphone, e la dipendenza dai social. Ma oltre a ciò, emergono anche problemi di autostima e di immagine corporea, così come il fenomeno del cyberbullismo. Ma vediamo una per una quali sono le problematiche adolescenziali che stanno creando grave preoccupazione.

Le problematiche adolescenziali più comuni: le dipendenze

Per dipendenza, si intende l’uso abituale e necessario di apparecchi, modalità, sostanze e quant’altro. Sicuramente la dipendenza da smartphone e social non riguarda solo i giovani ma, questa fascia di età ha una grande vulnerabilità e l’uso smodato dei device può inficiare sulle capacità cognitive nonché sulla capacità di discernimento tra ciò che è vero e ciò che non lo è.

In quest’ultima cosa, che coinvolge realtà e fantasia, concorrono anche i videogiochi, specie se usati in modo eccessivo e senza limitazioni.

L’utilizzo improprio ed eccessivo di questi strumenti tecnologici causa anche altre problematiche come l’insonnia, e contribuisce a favorire l’isolamento sociale, arrecando disturbi della concentrazione e problemi di apprendimento.

Sempre attraverso PC, social e smartphone si è assistito ad un incremento di quelle che sono le pratiche lesioniste di cyberbullismo, ossia fonti di aggressività online che, attraverso messaggi offensivi e commenti inappropriati forniscono talvolta, anche informazioni che violano la privacy.

Cos’è il Cyberbullismo? Il cyberbullismo, così come il bullismo, si attua anche attraverso l’esclusione da un gruppo fisico o virtuale. Messaggi offensivi, denigrazione, foto e video privati, etc. Tutti questi comportamenti rivolti verso l’individuo tendono a minarne l’autostima e ad avere gravi conseguenze psicologiche.

Problemi di autostima tra i giovani

Le giovani generazioni sono sottoposte ad un bombardamento costante con stereotipi e modelli, vip ed influencer, ma non solo. Questa realtà virtuale può portare ad un confronto costante di se stessi con altri, specie sui social. Questo confronto, molto spesso non veritiero, contribuisce a dar vita o ad accrescere i fenomeni di scarsa autostima e immagine corporea, avvertita spesso come inadeguata.

Disturbi alimentari

Bulimia ed anoressia sono in crescita tra gli adolescenti ed i giovani di ambo i sessi. Probabilmente il disagio familiare, sociale, ma anche quello corporeo derivante appunto dai problemi di autostima descritti, innesca o aggrava le problematiche alimentari.

Dipendenze dal gioco d’azzardo

La dipendenza da gioco, un tempo appannaggio solo degli adulti e, in particolare degli uomini di mezza età, insieme alle dipendenze più comuni come il gioco d’azzardo stanno investendo anche i giovani.

Complice di questo processo negativo, la tecnologia, e la possibilità di giocare online. I giochi online sono facilmente accessibili, sebbene vietati fino alla maggiore età, proprio perché possono creare dipendenze e danni economici.

Come si stanno cercando di arginare queste problematiche?

Sicuramente alcuni paesi come la Francia, (La Francia sperimenta il divieto dei cellulari a scuola ai minori di 15 anni) si stanno muovendo più velocemente rispetto al resto dell’Europa e dell’Italia. Ma il problema c’è, esiste, ed è in crescita. Lo segnalano esperti del settore, psichiatri, psicologi e…insegnati.

Allo stesso modo, destano perplessità e preoccupazione la problematiche relazionali dei giovani e il discernimento della fantasia dalla realtà che sfocia, in alcuni casi, in tragici episodi delittuosi senza piena consapevolezza di ciò che si è compiuto.

Eventi che lasciano basite le comunità, ma che in realtà dovrebbero portare a una profonda riflessione i genitori, le famiglie intere, e le istituzioni. La presenza fisica e mentale che monitora, educa ed ama il bambino in crescita, è importante.

E’ certo che per arginare queste problematiche si impone un cambio di rotta, operato con dei divieti e, ovviamente, a scapito economico per molte multinazionali. Comunque sia, ecco cosa si sta facendo o tentando di fare per modificare queste tendenze tossiche e nocive che affliggono le nuove generazioni.

I Governi e le problematiche adolescenziali più comuni

Danno economico o no, il danno sociale è sicuramente più grave. Intere generazioni stanno compromettendo il loro modo di essere, pensare ed agire. I Governi hanno messo in atto alcuni provvedimenti in tal senso, anche se non in maniera coesa sul territorio.

Educazione digitale – Nelle scuole si stanno introducendo dei programmi utili ad insegnare agli adolescenti come usare in modo consapevole i dispositivi digitali. Ma in ciò hanno una responsabilità anche i genitori.

Collaborazione famiglia e scuola – Ecco dunque che scuola e famiglia devono creare dei ponti utili che siano in grado di far comunicare e interagire le parti. E’ fondamentale che insegnanti e genitori monitorino l’uso dei dispositivi a scuola così come a casa.

Terapia – Alcuni casi si rivelano gravi e critici. E’ in questo caso che la terapia cognitivo comportamentale (la trovi descritta qui: terapie cognitive) può rivelarsi efficace per aiutare gli adolescenti a gestire le dipendenze più comuni, così come a gestire i problemi di autostima.

Regolamentazioni dei social – Finalmente, dopo tanto dire e parlare, le piattaforme stanno per introdurre nuove regolamentazioni e funzionalità utili a proteggere proprio gli utenti giovani, come i controlli parentali e la moderazione dei contenuti. Basterà?

Campagne di sensibilizzazione – E’ sempre più frequente vedere circolare sia sui social che in TV delle campagne di sensibilizzazione per informare gli adolescenti, ma anche le loro famiglie, su quelli che sono i rischi legati all’uso eccessivo di tutti i dispositivi digitali.

Cosa possono fare i genitori?

I genitori dovrebbero essere informati dei reali danni derivanti dall’uso precoce e smisurato di TUTTI i dispositivi elettronici siano essi PC, Consolle di gioco, tablet o telefonini. Ma anche l’uso smisurato della TV è dannoso per i piccoli. Purtroppo non c’è, in merito, sufficiente consapevolezza, specie tra le popolazioni di fascia meno istruita.

E’ importante seguire e monitorare i propri figli, imponendo divieti, orari d’uso e di non uso, limiti di tempo e qualità dei giochi. I bambini non dovrebbero guardare la TV o altri dispositivi per più di un paio di ore al giorno, anche meno.

E’ fondamentale non utilizzare i dispositivi per intrattenere i bambini, ne permettergli di divagarsi con i cellulari anche se solo per guardare i cartoni animati. I cellulari, i tablet, ed i computer non dovrebbero entrare proprio nella vita dei bambini fino ad una certa età. Dopo una certa età possono farne parte, ma con moderazione e controllo.

Di cosa hanno bisogni i bambini?

I bambini hanno bisogno di giocare, gattonare, colorare, intrattenersi con i giochi manuali e le attività fisiche, e non di essere “incollati ad un device” per farli stare buoni.

La sperimentazione, la curiosità, l’attività fisica aumentano le capacità cognitive, i device accrescono alcune abilità, è innegabile, ma bloccano le capacità di ragionamento, la creatività e molte altre competenze necessarie per uno sviluppo cognitivo sano.

Cosa fare

E’ necessario che i genitori siano presenti, in grado di monitorare e apporre divieti motivandoli. Altrettanto opportuno è dare l’esempio giusto ai propri figli, ed incoraggiare attività alternative, come lo sport, il gioco con gli altri bambini, le attività sociali in genere, e l’attività all’aria aperta.

Ogni adolescente è diverso dall’altro. Ogni famiglia ha le sue regole e le sue abitudini, e quindi non esiste una soluzione unica ,ma piuttosto un approccio multidisciplinare che vada a coinvolgere le istituzioni, la famiglia e la scuola.

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