La nascita e lo sviluppo della radio ha permesso il superamento dell radiotegrafia. Dapprima, con gli esperimenti di Marconi, i messaggi venivano inviati utilizzando le singole lettere dell’alfabeto Morse, mentre le comunicazioni con linguaggio parlato, si iniziarono a sperimentare nel 1906. Ogni progresso ed invenzione infatti, è storicamente preceduto da anni di studi e tentativi. Per la radio la svolta vi fu il 15 Giugno del 1920.
Dall’elettromagnetismo alla radio
Gli studi sull’ ellettromagnetismo dello scozzese James Clek Maxwell e del tedesco Heinrich Rudolf Hertz portarono ad una svolta. L’elettromagnetismo catturò l’attenzione di Guglielmo Marconi, (italiano) e di Aleksander Stepanovič Popov, due fisici di rilievo. Quest’ultimo costruì nel 1895 un ricevitore, l’anno seguente Marconi presentò il suo brevetto per delle migliorie dedicate alla telegrafia senza fili: si tratta del primo prototipo di radio. Anche Popov qualche settimana dopo, uscì con le prime trasmissioni radio. Tutto questo fu reso possibile proprio grazie agli studi sull’elettromagnetismo.
- Nel 1909 Marconi vinse il premio Nobel come riconoscimento delle sue scoperte.
Funzionamento delle prime radio
Il funzionamento della radio si basa proprio sull’attività delle onde elettromagnetiche trasformate in suono attraverso un microfono, e propagate da antenne riceventi. Contemporaneamente, le vibrazioni del diaframma di un altoparlante, riprodurranno le onde sonore, prodotte dalle parole pronunciate dall’altro capo al microfono, e giungendo così nelle case. Nel tempo, questo sistema di comunicazione si modificò sensibilmente, grazie allo sviluppo tecnologico.
L’America e Londra ed il primo concerto per radio
Fu l’America a trasmettere il primo concerto per radio ed il successo fu immediato, tant’è che a seguire a Londra aprirà la prima stazione radio europea. Notizie, messaggi, comunicati e propaganda, si diffusero cambiando la vita delle persone. Notizie di pace e di guerra, notizie da piccole e grandi città divennero di dominio pubblico. Divertimento, canzoni e informazione popolavano le emittenti radio: il mondo imparava a vivere in “diretta.” Il primo impiego per la radio fu quello sulle navi e ad uso dell’esercito in guerra, ma in breve tempo si diffuse in tutte le case.
Il dopoguerra ed transistor
Lo sviluppo tecnologico ed il progresso industriale del dopoguerra, daranno vita ad altre scoperte ed innovazioni. Tra esse, si collocano i transistor che permisero di ridurre notevolmente le dimensioni delle radio. Nacquero le radio portatili e, successivamente gli autoradio. Un destino questo, che legherà radio e telefono. Anche il telefono infatti, nel corso dei decenni, subirà enormi modifiche e grandi cambiamenti che porteranno agli attuali telefoni di oggi, snelli e funzionali. Ma si assiste anche allo sviluppo degli smartphone e della tecnologia di connessione 4G, (5G). Com’è intuibile, non solo la telefonia ne trae giovamento, ma anche la televisione, un’ invenzione che seguì quella della radio e che è sempre basata sulla trasmissione di onde elettromagnetiche.
La radio divenne, nel dopoguerra, un apparecchio di uso comune quasi magico: bastava un click per connettersi al resto del mondo, essere informati ed avere una piacevole compagnia in termini di musica ed informazioni cambiò la vita nelle città e nei paesi. Infine, negli anni 90 si svilupparono le prime radio tecnologiche.
Al giorno d’oggi, radio, telefonia e televisione sono costantemente presenti nella nostra vita, ad esse si sono aggiunte le reti internet, computer, tablet ed ultrabook, un progresso senza pari che ha notevolmente cambiato la vita delle persone negli ultimi 100 anni.
Quanti ricordi mi hai fato tornare in mente con questo articolo : mia nonna mi raccontava che nel dopoguerra erano in pochi a possedere una radio e quindi tutti il vicinato si riuniva per ascoltarla. Verissimo al giorno d’oggi , radio, televisione , telefono ed internet fanno parte della vita di tutti i giorni , moltisimi passi avanti sono stati fatti negli ultimi 100 anni . Un saluto, Daniela.
si in effetti queste storie ci fanno tornare in mente i racconti dei nostri nonni
non conoscevo la favolosa storia della nostra radio grazie
Che bella storia non la conoscevo, certo che ne ha fatto di strada la tecnologia