Primo giorno di lavoro per Elsa: l’inizio di una nuova avventura!

Primo giorno di lavoro per Elsa: l'inizio di una nuova avventura!
Primo giorno di lavoro per Elsa: l'inizio di una nuova avventura!

Avrebbe voluto tanto che l’inizio di questa nuova avventura, chiamata lavoro, tanto attesa e sperata, fosse condivisa con Marco in maniera diversa. Le cose non erano andate esattamente come si aspettava ma, pazienza.

Ora voleva solo godersi la sua conquista, il suo nuovo lavoro nella galleria d’arte che automaticamente, la metteva anche in una posizione di autonomia, uno status sociale che aveva tanto agognato.

Riassunto puntata precedente…[Improvvisamente si sentì triste! Il giorno seguente sarebbe stato davvero molto importante per lei, un giorno da ricordare: quello del suo primo vero lavoro, ed era lì, da sola a gioirne…gioirne? No, non stava gioendo, era triste, si sentiva non considerata, non supportata, non capita: sola!].

Il lavoro e l’organizzazione domestica di Elsa: conflitti

Primo giorno di lavoro per Elsa: l’inizio di una nuova avventura!

Quel giorno si alzò euforica e stanca al tempo stesso. Non aveva dormito molto, non era riuscita a riposare bene. Un po’ per via della discussione avuta con Marco la sera precedente, e un po’ per l’agitazione dovuta al suo primo vero giorno di lavoro.

Elsa si alzo presto, fece una bella doccia e mise un completo serio, ma non troppo. Un tailleur rosa chiaro che le stava d’incanto. L’abbigliamento in galleria andava curato, (così le aveva detto Stefano), e lei ci teneva a fare bella figura sin dal primo giorno di lavoro.

L’orologio del soggiorno suonò le 8:00 in punto. Era ora di svegliare Angelica per prepararla e portarla a scuola. Come primo giorno aveva pensato di iniziare con l’orario corto. L’accordo con Stefano era di rimanere in galleria anche di pomeriggio per 3 giorni alla settimana, mentre gli altri 3 giorni, invece, poteva tranquillamente staccare alle 13:00 e prendere lei stessa Angelica. In linea di massima l’accordo prevedeva l’orario lungo per i giorni pari, con eccezione del Sabato in cui si sarebbe alternata con Margherita.

Quel lunedì mattina le sembrava che il modo avesse luce e colori diversi. Angelica era più bella che mai e lei si sentiva stanca, ma felice.

La lasciò sulla porta dell’aula, stampandogli 4 baci sulle guance. Anche se sapeva che l’avrebbe ripresa lei stessa, all’ora di pranzo, quel suo ingresso nel mondo del lavoro le pareva allontanarla un po’ dalla bambina.

Angelica entrò in aula. Elsa rimase a fissarla ancora per un po’. Poi voltò le spalle alla porta e se ne andò. Avvertiva un leggero magone. Non le piaceva quella sensazione, ma comprese che si trattava di ansia ingiustificata.

Sospirò, avviandosi verso l’automobile che aveva parcheggiato sotto uno dei platani che troneggiava nella via vicino alla scuola.

Erano le 9:00; aveva ancora tempo. Doveva iniziare il lavoro alle 10:00 quindi pensò bene di avvantaggiarsi per la spesa di pranzo, recandosi al supermercato li vicino.

La telefonata

Mentre era in fila alla cassa per pagare la spesa, squillò il telefono. Era Marco.

Ciao come va?

Sono in fila alla cassa del supermercato. Rispose Elsa.

Ma non sei andata al lavoro?

Si Marco, devo andarci alle 10:00, prima ho portato Angelica a scuola, ora sono in fila per pagare la spesa e dopo, andrò in galleria.

Alcuni pensieri la assalirono.

Certo, che ne sapeva lui? Lui si era alzato come al solito alle 7,40 si era preparato, e alle 8:15 in punto regolare come un orologio, si era diretto al lavoro. Lo studio di Marco era raggiungibile a piedi. Si trovava ad un chilometro o poco più da casa e, quando il tempo era bello e lo consentiva, preferiva farsi una bella camminata fino all’ufficio.

Pensò che Marco fosse fortunato. Libero da incombenze domestiche, o di altro genere, dedito al suo lavoro e ai suoi impegni personali. La cosa non le piaceva, non le sembrava giusta.

Quando lei era piccola, era suo padre a portarla scuola tutte le mattine dopo che sua madre aveva assistito lei e suo fratello per la colazione e tutto il resto.

Lei invece, non aveva neanche iniziato a lavorare, che già doveva organizzarsi la vita in ogni dettaglio per poter riuscire, a pensare anche a casa, lavoro e figlia. Una figlia non sua, Angelica, ma pur sempre una bambina che amava molto, e della quale si sentiva come una madre.

La voce dall’altro capo del telefono riprese a parlare.

Marco: “Volevo farti gli auguri per il tuo primo giorno“… disse, con tono di voce “sorridente”

Grazie Marco, ora devo lasciarti che devo pagare. Ci sentiamo più tardi.

Attaccò il telefono, pagò la spesa, e uscì dal negozio camminando velocemente: non voleva fare tardi, non proprio il suo primo giorno di lavoro!

Arrivo in galleria

Arrivò in galleria alle 10:00 in punto. Pensò che la prossima volta, avrebbe perso meno tempo al supermercato e preso solo l’indispensabile approfittando della cassa rapida.

All’ingresso trovò Stefano e Margherita ad attenderla. Stefano aveva preparato dei bicchieri e una bottiglia di spumante, alcuni pasticcini e dei fiori. Margherita lo aveva aiutato nella preparazione. Era il loro modo di dare “benvenuto” ad Elsa e di augurarle una felice permanenza in galleria.

Non era più sola a gioire per la sua conquista lavorativa!

Elsa si sentì come una bambina viziata. Sorrise ai due che la fissavano. Era felice ma allo stesso tempo un po’ in imbarazzo: non se l’aspettava un’accoglienza così calorosa. Fissò lo striscione con su scritto “Benvenuta Elsa” e le scesero le lacrime.

Si, era proprio fortunata ad aver trovato quel lavoro!

Al prossimo episodio: La domanda di oggi è

Pensate mai che la vita di coppia non sia equilibrata e che il vostro lui vi privi di diritti e vi carichi di doveri?

Vi lascio gli altri episodi

  • ELSA LA RAGAZZA DI PROVINCIA
  • ELSA LA RAGAZZA DI PROVINCIA TROVA LAVORO
  • ELSA TORNA IN PROVINCIA LA VISITA A NINFA
  • ELSA TORNA A CASA UNA SETTIMANA DA ORGANIZZARE
  • ELSA VITA DI COPPIA E RESPONSABILITA’
  • PUNTI DI VISTA E RESPONSABILITA’: ELSA ALLA RICERCA DELLA SOLUZIONE
  • CHI FA DA SE FA PER TRE: ELSA VERSO L’INDIPENDENZA
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    11 COMMENTS

    1. e sempre un piacere leggerti. Rispondo alla tia domanda per fortuna la mia è una coppia equilibrata, lavorando in due cooperiamo in due anche in casa

    2. Che bel racconto… mi ha davvero incuriosita e molto affascinata!
      Riguardo la domanda… anch io ho una relazione con un ottimo legame, molto equilibrati in tutto… e sono davvero contenta di tutto ciò!

    3. Può succedere che noi donne siamo più oberate di lavoro, ci sono anche quelli domestici. Credo dipenda da come si organizza la coppia, al giorno d’oggi i ruoli non sono più definiti come una volta

    4. I tuoi racconti mi lasciano sempre con il fiato sospeso, non vedo l’ora di leggere il prossimo episodio.
      Per quanto riguarda la domanda, ti dico che, a volte, mi sento molto fortunata ad esser single

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