Conoscere le 5 zone fitoclimatiche italiane è utile per capire quali piante possiamo inserire nei giardini e quali è meglio evitare. In base alla zona climatica infatti, si hanno temperature, altezze e terreni diversi, e con essi, vengono influenzate anche le temperature locali. La classificazione in 5 aree climatiche ci pervien da Aldo Pavari (1916) che si ispirò al modello di Heinrich Mayr (1906), poi completato nel 1937 da Alessandro De Philippis.
Quali sono le 5 zone fitocliamatiche in Italia
Le zone fitocliamtiche sono rappresentate, oltre che da aree climatiche e parametri climatici riferite a rappresentazioni geografiche, anche ad un’ associazione vegetativa che racchiude specie vegetali omogenee nel territorio. I campi di applicazione delle zone fitoclimatiche riguardano la botanica, l’ecologia e la selvicoltura.
Sono utili da considerare quando si allestiscono dei giardini. L’Italia, per la sua conformazione geografica, ha il privilegio di possedere una flora molto interessante e variegata, che spazia dalle specie botaniche subartiche, come le piante da montagna, fino a numerose specie botaniche subtropicali, come ad esempio, la Palma di San Pietro “Trachycarpus Excelsa” nota anche con il nome di Chamaerops excelsa, endemica in Sardegna, appartenente alla grande famiglia delle palme.
Per riconoscere in quale zona climatica si trova il proprio giardino è bene consultare la cartina illustrata che evidenzia le varie zone fitoclimatiche che sono 5:
- Zona 1: Laurtum
- Zona 2: Castagnetum
- Zona 3: Fagetum
- Zona 4: Picetum
- Zona 5: Alpinetum
Zone fitoclimatiche: Lauretum
Il Lauretum è una zona climatica che si estende dal mare fino circa a 200 – 300 metri sull’Appennino settentrionale, e a 600 – 900 metri sull’ Appennino meridionale e sulle isole, tutte le aree geografiche a un clima mite e caldo che consentono la coltivazione di specie tropicali e semini anticipate.
La tipologia di vegetazione più diffusa in queste aree sono quelle tipiche della macchia mediterranea e specie come la sughereta ” Quercus suber”, la pineta “Pinus pinea”, P. Halepensis e P. Pinaster. Le specie botaniche di dimensioni minori variano in base anche al terreno e all’altitudine per cui possiamo trovare da piante di ginestre, a mirto, fino a piante da sottobosco come i ciclamini.
- Lauretum caldo: è caratterizzato dalle coltivazioni intensive degli agrumi.
- Lauretum freddo: si distingue per coltivazioni estese di ulivi.
Castagnetum seconda zona fitoclimatica
Il Catagnetum si estende dalla Pianura Padana, sulle Prealpi dai 300 ai 400 metri, fino ai 700 – 900 metri sull’Appennino e, ad altitudini crescenti andando verso sud. La vegetazione tipica è costituita dai boschi di castagni con l’ottimo frutto la castagna, “castagneti”, dal querceto deciduo, ed anche dal bosco misto di latifoglie decidue.
Fagetum terza zona fitoclimatica
La terza zona è rappresentata dal fagetum che si estende sulle Alpi dai 700 – 100 metri, fino anche ai 1200 ai 1500 m. mentre, sugli Appennini dagli 800 ai 900 metri sino al limite della vegetazione arborea. Formazioni tipiche di queste aree sono la faggeta pura e mista, con carpino, acero e abete bianco.
Zona 4 Picetum
Occupa la fascia alpina tra i 1500 metri ed i 2000 metri, e, nell’area orientale la zona Picetum si colloca anche in zone più basse. La tipologia di vegetazione caratteristiche di questa zona sono diverse conifere come il larice, il pino e l’abete bianco.
L’alpinetum 5° area
L’Alpinetum occupa la fascia alpina più elevata, da 1700-1800 m. sino al limite della vegetazione arborea. I boschi sono sempre molto radi e sono costituiti in prevalenza da larici, pino cembro e pino uncinato. La zona fitoclimatica Alpinetum non riveste grande interesse per le coltivazioni ne per il giardinaggio.
Zone climatiche favorevoli: i microclimi
Lungo la penisola italiana, si possono trovare particolari situazioni ambientali più favorevoli della normale zona climatica di appartenenza: queste sono dette MICROLCLIMI.
In tal senso sono note le limonaie del Lago di Garda, gli olivi del lago di Lecco, il Lauro canfora “Cinnamomum Camphora” presente lungo la sponda occidentale del lago Maggiore.
L’osservare quale vegetazione caratterizza una certa località è molto importante, non solo per la scelta delle piante da giardino e fiori, ma soprattutto per integrarle bene dal punto di vista paesaggistico evitando stonature e piante che faticano a vivere in tuto il loro splendore.
Questo articolo mi è piaciuto molto anche perchè ho scoperto nuove e belle informazioni su un argomento che non conoscevo!
Un articolo molto interessante da tenere presente quando si pensa a fare un giardino, grazie delle spiegazioni