La Sardegna è una delle mete più ambite in assoluto durante l’estate, non solo per la bellezza del mare e delle spiagge, che sono anche forse scontate, ma anche per il fatto che, fare una vacanza in questa terra, vuol dire poter svolgere attività alternative alla tintarella in spiaggia, come, ad esempio, moltissime escursioni nella terra ferma.
Particolarmente spettacolari e da segnalare sono le visite ai percorsi archeologici che si trovano nella zona della Costa Smeralda nel comune di Arzachena. Cercando un alloggio in zona si potrà quindi strutturare un bel programma vacanze fra alcune delle più belle spiagge dell’isola, che si trovano lungo quella costa, e la visita ad alcuni siti archeologici di grande interesse ivi ubicati.
La comodità di poter raggiungere il porto di Olbia, per esempio, con i traghetti da Civitavecchia a Olbia, con la propria auto permetterà di girovagare alla scoperta dell’entroterra senza grossi problemi.
Il patrimonio archeologico di Arzachena
Nel comune di Arzachena, in Costa Smeralda, ci sono ben otto siti archeologici degni di nota ancora ben tenuti e di notevole bellezza. Essi, collocabili cronologicamente fra neolitico medio ed età del bronzo, sono singolari non solo a livello regionale, ma anche a livello mondiale. Ecco alcuni di questi imperdibili siti archeologici.
1) Tomba dei giganti Coddu Vecchiu
Dopo una breve camminata in piano, dopo aver parcheggiato l’auto, ci si trova davanti ad una tomba. È così che comincia la visita ad uno dei monumenti più suggestivi di tutta la Sardegna nuragica. Originariamente essa era probabilmente un dolmen a corridoio e se ne coglie ancora oggi la struttura.
Lastre verticali di granito sormontate da altre lastre mettono in evidenza una struttura imponente e maestosa. Popolazioni di epoche successive hanno riutilizzato la struttura aggiungendone delle parti, come la stele, l’esedra, l’anticamera.
2) I nuraghe La Prisgiona
In posizione dominante nella Gallura costiera, a Capichera, si trovano questi nuraghe parte di un complesso più ampio costituito da un antemurale e da un villaggio di capanne. Il complesso, costituito da una torre principale in pietra è circondata da un bastione trilobato. Una porta conduce nella torre e immette in un corridoio oggi ingombro a seguito di un crollo.
Aperture, nicchie, scalinate e camere rendono l’ispezione del sito entusiasmante. Nella parte più esterna del sito si erge una cortina muraria curvilinea fatta di grossi blocchi di pietra, all’esterno le capanne.
3) Tomba dei giganti Moru
Unico esempio di tomba a filari di pietre nella zona, questa tomba è oggi ben conservata, anche grazie ad una ristrutturazione fatta a dovere. In epoca successiva rispetto all’originale la tomba viene modificata e trasformata in tomba dei giganti.
Il nome è dovuto alla sua imponenza, anche se di fatto si tratta di tombe collettive. Qui si svolgevano riti e venivano fatte offerte propiziatorie.
4) Tempietto di Malchittu
Questo edificio si trova incastonato fra due elevate cime e domina sul territorio circostante rendendolo affascinante e prezioso. Di tempietti del genere “a megaron” ce ne sono anche altri sull’isola, ma questo è di certo uno dei meglio conservati della Sardegna.
A questo infatti manca solamente il tetto che era probabilmente era in legno e che quindi con il tempo è andato perdendosi.
Evidente è ancora il sistema di chiusura, fatto di due nicchie contrapposte che ospitavano un palo di blocco di una porta anch’essa in legno e perduta.
Una grande camera interna ospitava probabilmente i riti comunitari, ma non si sa a quale divinità fosse rivolta in quanto i simboli presenti attualmente, sono illeggibili.
Sedili laterali sono dedicati a coloro che potevano assistere ai riti. Oltre a questi siti, certamente fra i più notevoli, si collocano la Tomba dei Giganti Li Lolghi, la Necropoli Li Muri, le Nuraghe Albucciu, la Roccia il Fungo Monti Incappiddatu, il Museo di Arzachena.
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Da sempre, quando la destinazione della vacanza è una località balneare, mi piace coniugare la vita da spiaggia alla scoperta del territorio. Così è stato negli anni in Grecia, in Sicilia ed anche in Sardegna. La Costa Smeralda però non l’abbiamo ancora visitata pur scegliendo da tempo il mese di settembre o l’inizio di ottobre per la vacanza al mare, quindi periodi non caotici. Mi hanno incuriosita molto questi siti che hai descritto così bene, non vedo l’ora di tornare in Sardegna e questa volta nella Costa Smeralda. Grazie per questi preziosi spunti di viaggio
Credo che i mesi di settembre e ottobre siano i migliori per viaggiare in tranquillità senza eccessivo caldo. In questo modo le visite ai siti di interesse archeologico diventano più piacevoli
Sono stata numerose volte in Sardegna e la trovo meravigliosa. L’archeologia e la storia mi interessano molto e il tuo articolo mi ha permesso di scoprire un lato più culturale dell’isola, che conoscevo meno. Visiterò i siti archeologici da te raccontati non appena avrò l’occasione!
vedrai sarà una bellissima esperienza
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